sabato 2 aprile 2011

Storie erotiche gay: Culetto in riva al mare

Mi trovavo ad inizio giugno in una bella spiaggia della costa centro-occidentale a fare un pò di naturismo... a me piace praticare il nudismo in luoghi selvaggi ed emozionanti... Stavo appunto nudo a rosolarmi a sole vicino alla riva, quando mi passa davanti un ragazzo... avrà avuto circa 23-24 anni, forse meno... carino, ben messo, dai capelli biondi e la carnagione chiara... portava degli slip rossi, un pò buffi con disegnato davanti un cuoricino nero... mi guarda, sorride e va oltre... ma dopo pochi passi si volta e mi chiede "Ehi, scusa essere spiaggia per nudi?"... parlava un italiano assai pasticciato... ma aveva un volto mite e simpatico... "Si, qui puoi stare nudo, no problem", gli risposi. Lui appoggiò lo zainetto sulla sabbia, si sedette vicino a me e con un gesto rapido si liberò del piccolo costume. "Ora anch'io nudo e tres tres bien, molto bene... libre...libero".. Il suo sorriso largo ed ingenuo mi conquistò subito...


Fu facile attaccare bottone con lui, vincendo l'imbarazzo di essere nudi... "Posso restare qui? ho fatto una lunga strada e je suis bien fatiquè, troppa fatica". Era francese, in giro per la Sardegna, a piedi, studente di architettura, amante del mare e della natura...

Distesi sulla riva, potevo ammirare il suo bel corpicino giovane, muscoloso, ma non palestrato... fra le gambe un pisello non grosso, ma lungo abbastanza e ben fatto, dalla pelle liscia e circondato da un cespuglietto di peli dorati... Sembrava a suo agio, tranquillo e forse si è accorto che lo guardavo con un certo interesse... Ad un certo punto ha preso dallo zaino la boccetta della crema protettiva e voltandosi a pancia in giù mi ha chiesto: "Donami un aiuto a mettere sulla mia schiena, autraiment je brule, io bruccio..." Spalmare la crema: la più classica delle situazioni, da racconto erotico... lui davanti a me, abbandonato sulla sabbia con il culetto al vento... Mi inginocchio sulle sue gambe e senza dire nulla, inizio a passare la crema sulla sua pelle nuda... era la prima volta che mi capitava di farlo con un uomo... io sono etero, con curiosità bisex, da sempre... ma ti giuro che la cosa mi intrigava ed ho cercato di metterci tutto il mio impegno per farlo rilassare... Prima il collo, poi le spalle e le braccia, quindi il dorso, con lunghe carezze alla spina dorsale... Arrivato ai lombi e alle chiappe, ho avuto un attimo di esitazione... Lui aveva chiuso gli occhi e mugolava piano "Tu ottimo massaggio per me, vraiment agreable...". Avevo davanti agli occhi un sederino delizioso, tondo, ben modellato, ricoperto da una leggera peluria bionda, solcato da uno spacco che nascondeva chi sa quali delizie... troppo bello, ma mi mancava il coraggio...



non avevo mai accarezzato un uomo, ma morivo dalla voglia di farlo... Lui aprì gli occhi ed i nostri sguardi si incrociarono in un lungo momento... "Courage, mon ami... anch'io desidero tue carezze...courage" mi disse sorridendomi e nei suoi occhi birichini brillava un gran desiderio di giocare con me... Appoggiai le mie mani piene su quelle natiche deliziose e, dopo un respiro profondo, mi lasciai andare ad una carezza infinita... lavoravo quella carne bianca con dolcezza, ma anche con crescente passione e fra le gambe il mio sesso cresceva senza pudore, fino a svettare nudo e paonazzo davanti al suo culo... Una immagine eccitante che mi spinse ad osare di più... Albert, questo era il suo nome, godeva delle mie carezze e senza vergogna aveva iniziato ad allargare le gambe per farmi intravedere il suo tesoro nascosto, il suo cerchio dorato... Avevo sempre desiderato di curiosare nell'intimità di un uomo per stimolare un piacere segreto ed il desiderio mi diede coraggio. Anch'io bagnai il mio dito medio con la crema solare e senza indugiare lo avvicinai al suo buchetto, con delicatezza... Al contatto il suo corpo fu percorso da un brivido... strinse la braccia al petto e sollevò il culo come per venirmi incontro, sempre più aperto...sempre più vicino...
Lentamente, dolcemente entrai in lui... fu un piacere immenso, nuovo, incomprensibile... Non provavo schifo, anzi lo consideravo come un gesto di grande intimità... Vedere quell'anelo pulsante avvolgere il mio dito, guardare il suo culo iniziare a muoversi in una danza di piacere, fu per me sconvolgente... Non potei fare a meno di afferrare il mio sesso, ormai durissimo, e iniziare a masturbarmi... Anche Albert infilò una mano sotto la pancia e iniziò a menarselo senza ritegno, sempre con gli occhi chiusi... Godeva, il fanciullo... e riuscì a mormorare "Ancore, mon ami, je t'ampri... ancore, pour mom plaisir...".
Mi pregava di portarlo fino all'orgasmo ed io lo accontentai volentieri... Dopo brevi ma dolcissimi minuti il suo corpo iniziò a tremare per poi perdersi in un piacere incontrollato, accentuato dal mio dito ormai tutto dentro il suo culo... Il suo seme abbondante si mischiò con la sabbia, profumando di sesso e di mare... Anch'io non resistetti molto e la mia sborra schizzò sulle sue natiche, gocciolando felice nel solco, fino ad accarezzare i testicoli... Esausto mi appoggiai sulla sua schiena, in un contatto caldo fra i nostri due orgasmi nudi...e gli diedi un bacio su collo ed una carezza fra i capelli... come si fa tra innamorati...
Restammo immobili per qualche attimo, per poi esplodere in una risata fragorosa e liberatoria... la spiaggia era quasi deserta... nessuno aveva assistito al nostro piacere, improvviso e libero... Ci tuffammo in acqua, per giocare e scherzare, come ragazzini... Poi lui raccolse le sue cose e riprese il suo cammino... Disse solo "Merci". Grazie... e come era comparso, così scomparve oltre le dune, fra i ginepri, senza più voltarsi, come uno sconosciuto...