sabato 7 maggio 2011

Racconti erotici gay: Era un piovoso pomeriggio di marzo

Visto che nè io nè i miei amici avevamo voglia di stare in casa, decidemmo di andare al cinema: ultimo spettacolo pomeridiano. C'era molta ressa all'ingresso, tanto che eravamo pigiati in fila davanti alla biglietteria. Dei miei amici Io ero l'ultimo in fila: dietro di me un gruppo di ragazzi, chiassosi che si spintonavano per creare scompiglio.
Così facendo, quello che stava dietro di me, un brunetto con i capelli sparati, dal viso scuro, con una barbetta incolta e due occhi vispi; avrà avuto poco più di venti anni, mi viene addosso. Io mi giro, lo guardo (in effetti solo allora mi ero accorto di come era accattivante) e lui sorride con fare sfrontato ma ironico, come per chiedere scusa. Intanto, la biglietteria inizia a distribuire i ticket.
La coda si serra e io mi accorgo che il ragazzo continua a starmi addosso: questa volta con "intenzione". Sento appoggiarsi su di me le sue gambe e poi il suo bacino, che evidenzia una protuberanza sfacciata. Io ero piuttosto imbarazzato, un po' perchè temevo che questi suoi gesti venissero intercettati o dai mie o dai suoi amici, un po’ perchè non ero rimasto insensibile alle provocazioni. Il mio cazzo, stretto nei boxer, dava segni di impazienza, ed io avevo le guance arrossate.


Intanto la coda si stava muovendo, ed io pensavo: tra qualche minuto, sarò in sala; anche se in verità mi dispiaceva che tutto finisse lì. La mia eccitazione era talmente evidente (mamma natura diciamo che è stata prodiga), che nonostante il caldo, tenevo chiuso il piumone, per evitare l’imbarazzo. Ecco, avevo fatto il biglietto ed ora stavo aspettando di entrare in sala. Mi misi a parlare del più e del meno coi miei amici, ma con la coda dell'occhio sbirciavo il ragazzo, che rispondeva alle mie occhiate, con degli sguardi eloquenti: mentre con il piumone aperto e le mani nelle tasche dei Jeans, si titillava il cazzo, con una certa naturalezza. Entrammo in sala: finalmente, mi dicevo, è finita!
Ma non fu così. La ressa era tale che nella fila dei miei amici non potei trovare posto. Decidemmo di dividerci. Intanto vennero abbassate le luci ed io fui costretto a sedermi due file più avanti, in una poltrona vicino al corridoio. E con grande sorpresa, il destino volle, che mi sedetti proprio vicino al brunetto di prima. Una vampata di caldo mi invase, tanto che dovetti togliermi il piumone e posarmelo in grembo! Avrei voluto cambiare posto, ma ormai il film stava iniziando; decisi di restare seduto lì: piuttosto euforico e con evidenti movimenti nei boxer, che cercavo di placare inutilmente.Frattanto anche lui si era tolto il piumone e se lo era messo sulle gambe.

Il film era iniziato da appena cinque minuti, quando il ragazzotto, si sistema meglio sulla poltrona e, facendo finta di trovare una posizione più comoda, allarga le gambe toccandomi le ginocchia. Non sapevo se allontanarmi, ma il gioco mi piaceva, per cui mi dissi: resto così in fondo cosa vuol che faccia. Ma mi sbagliavo perchè il giovincello non solo era temerario, ma anche dotato di "spirito di iniziativa". La sua gamba infatti, cominciò a sdrusciarsi sulla mia con fare disinibito, mentre ogni tanto fugaci sguardi cercavano il mio assenso.
Intanto io avevo la mano sul bracciolo della poltrona. Lui se ne accorse e appoggiò anche il suo braccio sullo stesso bracciolo. Io ero veramente eccitato, tanto che il cazzo, mi faceva male perchè stava in una posizione scomoda. Abbassai mano verso le mie cosce e la passai sotto il piumone che avevo in grembo per cercare di sistemare meglio l'ingombro; ormai turgido e pulsante. Ma lui intercettò il gesto e con fare rapido, abbassò anche la sua mano, lasciandola scivolare, prima sulle mie cosce e poi sotto il piumone, fino ad arrivare alla mia, che era posata sulla patta.



Ero letteralmente scosso, anche per paura che i movimenti fossero troppo evidenti. Lui capì e sistemò il piumone in modo da coprire meglio, mentre con l'altra gamba si appoggiò allo schienale di fronte, creando una barriera. Appena si sistemò, afferrò la mia mano con piglio deciso, ma tenero allo stesso tempo, e cominciò a carezzarmi il palmo, poi le cosce tornite e poi il cazzo: facendo scorrere la mano sulla mia patta, per constatarne la lunghezza e la solidità. La mia gola era arsa e la mia faccia tutta un fuoco: meno male che siamo al buio, pensai.

Frattanto Lui continuava a frugare e con insistenza, mi aprì le cosce, facendo passare la sua mano nell'interno, con palpeggiamenti e strette ben calibrate, ma mai volgari. E poi si spinse fino ai bottoni della patta, cercando di aprire lo scrigno per toccarmi il pisello, che premeva insistente! Ma la mia eccitazione stava diventando incontrollabile ed io per paura di non poter resistere, scostai la sua mano, guardandolo, perchè capisse. Infatti fu così, ma lui non si accontentò di quello che aveva fatto fino ad ora: mi prese la mano la portò verso di se, sulle sue cosce e poi sotto il suo piumone, che aveva in grembo, perchè potessi ricambiare le sue attenzioni. Non mi sembrava vero! Tanto che esitai un po’ : ed allora lui mi guardò con un cenno di assenso.
La mia mano si muoveva sulle sue cosce ben temprate, dapprima con fare incerto, poi con sempre maggior consapevolezza! Parve gradire, perchè allargò ancora meglio le sue cosce, invitandomi al desco. In quel momento, non mi fregava più nulla del fatto che ero al cinema! La mia eccitazione era oltre ogni immaginazione, ma dovevo comunque compiere gesti discreti.

Cominciai a salire nell'interno coscia, fino all'inguine, ma anzichè posare la mano sul suo cazzo, volli saggiare il suo ventre: sodo ed invitante, certamente di colui che lo allena a dovere. Poi ridiscesi e notai che la tasca dei suoi pantaloni di velluto era aperta.
Mi balenò una idea: infilai prima le dita nella tasca e cercando poi di introdurre anche il palmo. Il ragazzo capì la mia intenzione e allungò un po' la gamba per permettere alla mano di entrare nella tasca!
Fu un vero "trip"! Il mio palmo era completamente adagiato sul suo cazzo, turgido e vibrante: ben teso e provato dalle ripetute provocazioni! Ed io potevo sentire la consistenza di quel cazzo invitante: un corpo sodo, massiccio ed una cappella ben delineata. Lo sfiorai e poi il mio tocco diventò più consistente, finchè lo strinsi con vigore nel mio palmo, tanto che lui si lasciò sfuggire un piccolo sussulto!
Allora, mi ritrassi, pensando di aver osato troppo, ma il ragazzo, sempre con sguardo fugace, mi diede l'assenso a continuare: probabilmente, perchè anche lui stava gustando sensazioni mai provate fino ad ora. L'intenzione era quella di aprirgli la patta, ma temevo di rovinare il momento, per cui, mentre con il palmo gli serravo il cazzo, con l'indice della mano, gli titillavo il glande, ormai scoperto, cercando il filetto e il buchino sulla punta. Questo lo eccitò molto, tanto che le sue cosce si tesero e si strinsero, per poi riaprirsi con gesto di resa.
Dalla durezza del suo pene, e dai sussulti, che esso emanava, capivo che stava arrivando il momento cruciale. Lo guardai quasi per chiedere se continuare, ed allora lui fece scivolare la sua mano sotto il piumone posandola sua sulla patta per aumentare la pressione. Il pene si indurì, ebbe un fremito e poi sentii che il caldo sperma stava fuoriuscendo: inondando le mutande e bagnando la mia mano, con sussulti così intensi che per un attimo credetti di venire anche io.
Restammo così finche il suo pene non si ammosciò e poi ci ricomponemmo, perchè il film stava per giungere al termine. Lui si scostò da me, ma per il resto della proiezione i nostri sguardi, continuarono ad incrociarsi. Avrei voluto andare in bagno per liberare la mia eccitazione, ma non lo feci pensando che sarebbe stata una mossa azzardata!
Dopo un quarto d'ora il film terminò. Uscimmo dalla sala, tutti e due molto scossi. Ma i nostri occhi ebbero ancora il tempo di incrociarsi una ultima volta.

Non ho più rivisto quel ragazzo, ma ancora adesso, quel fatto mi ritorna spesso in mente: tanto che a volte, quando mi metto le mani in tasca e ripenso al quel pomeriggio al cinema, mi eccito al punto tale che trattengo a stento lo sperma.
E se sono a casa, continuo a palparmi: le palle poderose, il cazzo, salendo fino al glande, che i intosta vigoroso! L’eccitazione è tale che devo interrompere lo smenamento, per prolungare la masturbazione. Fino a che il dolore alle reni non mi obbliga a lasciar fluirie lo sperma, che copioso so riversa nei boxer: caldo e umido, come in quel pomeriggio di marzo.