giovedì 25 agosto 2011

Racconti gay porno gratis: relaz


Circa un mese mi sono trovato per lavoro in una citta’ del centro Italia.
Alloggiavo in un albergo dotato di tutti i comfort, piscina coperta, sauna e idromassaggio.
Una sera sono rientrato nel primo pomeriggio e ho deciso di farmi una rilassante nuotatina in piscina.
La piscina era deserta e quindi dopo una mezzoretta di bracciate pernsai che fosse una buona cosa proseguire il relax nella sauna.
Quindi completamente svestito e coperto da un solo asciugamano mi sistemai sulla panca della sauna , chiudendo gli occhi e rilassandomi
Sdraiato e semiaddormentato non mi accorgo che l’ asciugamano era scivolato a terra e che ero completamente in tenuta adamitica.
Non so quanto tempo sia passato quando nella sauna entrano due uomini , che si sistemano nella panca di fronte alla mia chiacchierando tra loro .
Notai che i loro occhi si soffermavano spesso sul mio culetto in bella mostra, cosi’ facendo finta di niente mi posizionai in modo che lo potessero ammirare senza troppi sforzi.
Notai un interessamento notevole, soprattutto sotto i loro asciugamani.

Ad un certo punto si alzarono dicendo ad alta voce che andavano a farsi una bella doccia rinfrescante e uno dei due alzandosi fece scivolare l’ asciugamano mostrandomi il suo bell’ arnese gia’ pronto all’ uso.
I due uscirono , lasciandomi solo nella sauna.
Ero indeciso se seguirli in doccia o rimanere al mio posto aspettando non so bene cosa.
Passarono ancora un po’ di minuti e pensai che fosse il momento di lasciare la sauna e di andare a fare la doccia .
Entrai nel vano doccie , senza fare rumore e sentii lo scrosciare dell’ acqua; avvicinandomi vidi che erano i sue uomini della sauna che stavano giocando con i loro attrezzi.
Riuscii e poi rientrai facendo rumore in modo che potessero sentire che non erano piu’ soli.

Entrai nel vano docce , e notai che era composto da 3 docce e che l’ unica libera era quella al centro; il duo sospettando che fossi io avevano pensato bene di lasciarmi libera quella in mezzo a loro.
Con noncuranza entrai sotto la doccia centrale e cominciai a insaponarmi , guardando sottecchi i 2 ospiti che non perdevano occasione per rimirarmi il fondoschiena.
La situazione mi intrigava, non sapevo come sbloccarla e la scusa della saponetta in terra mi sembrava ridicola.
Pensai che sicuramente non sarebbe successo niente.
Infatti uscirono dalle docce per andare a rivestirsi lasciandomi nuovamente solo.
Terminata la doccia, andai nel vestibolo per asciugarmi e vestirmi e li ritrovai i miei compagni di doccia ancora nudi che si stavano asciugando i capelli.
Posai la borsa sulla panca e mi piegai in avanti per cercare i vestiti mettendo loro in mostra le mie natiche, allargai anche le gambe affinche’ potessero ammirarmi meglio.
Il piu giovane dei 2 si avvicino’ , per prendere i suoi vestiti e si posiziono’ con il suo uccello all’ altezza del mio viso .

Spostai leggermente il viso verso di lui e cominciai a prenderglielo in bocca.
Mentre cominciavo a gustare il suo membro crescere nella mia bocca, due mani cominciarono ad accarezzarmi il culo , ad allargarmi le natiche mentre una lingua cominciava ad esplorare il mio buchetto.
Ero in estasi , finalmente si erano decisi.

Continuai a pompare l’ uccello che avevo in bocca, quando sentii prima un dito e poi due che entravano e uscivano dal mio buchetto.
Mugolando di piacere sentii che qualcosa di duro si stava appoggiando dietro e con un colpo secco mi ritrovai riempito di cazzo dietro.
Con un cazzo in bocca e uno nel culo , mi sentivo veramente troia .
Dopo un po di spinte decise il cazzo che avevo nel culo usci’per lasciare spazio a quello che avevo in bocca.
Mentre venivo inculato per la 2 volta , ricevevo una sborrata in faccia .
Neanche il tempo di rendermene conto e anche il culo riceveva la sua dose di sborra.
I 2 andarono a risciacquarsi dopo la performance e anch’io li seguii sotto la doccia per ripulirmi dalla sborra che avevo addosso.
Mi salutarono e mi diedero appuntamento ad un altro giro di cazzo se ci fossimo reincontrati in albergo , senza perdere troppo tempo.