martedì 2 luglio 2013

Racconti Gay: Il mio amante Franco

Racconti Gay: Il mio amante Franco

Questa storia è vera e provo a raccontarvela: fidanzatissimo, amo la mia ragazza, la sposerò, ma ho una relazione da diversi anni con il mio professore di ed. fisica, anche lui sposato. In realtà non mi nego alle avventure ma con Franco il rapporto è esclusivo. Credo di essere stato sempre bisex, ma non avevo mai avuto l’occasione prima di Franco, era semplicemente una cosa inespressa … Franco è un bell’uomo, sulla quarantina, arrivò l’ultimo anno di liceo, il precedente professore era andato in pensione. Che fortuna se ci penso. Io mi facevo da sempre delle seghe pensando agli uomini, anche se già da più di un anno avevo rapporti sessuali attivi con la mia ragazza di allora; la figa mi piaceva allora e mi piace molto anche adesso. Non ne potrei fare a meno. Eppure mi piace molto anche il cazzo, adoro succhiarlo e farmelo succhiare da un altro uomo.

La mia ragazza è brava a spompinare ma i meglio pompini me li hanno fatti dei maschi. Credo che Franco percepisse questa cosa, l’ultimo anno di liceo ero sempre teso, e a ginnastica avevo sempre un atteggiamento competitivo portato fino all’esasperazione, vivevo questa mia propensione all’uccello con turbamento. A lui questo non era sfuggito, lo aveva capito e basta, ci era già passato. Dopo una lezione (era l’ultima ora) mi disse di fermarmi perché mi doveva parlare …io non capii ma posso assicurarvi che fu una rivelazione … ero nello spogliatoio e lo aspettavo, mi vestivo lentamente dopo essermi rinfrescato, lui intanto si era assicurato che tutti gli altri compagni uscissero da scuola.

Quando ritorno’ mi chiese che cosa c’era che non andava. Io ero seduto su una panchina e lo guardavo senza rispondere … mi chiese se avevo problemi con la ragazza, gli risposi di no … mi disse “ con me puoi parlare” e si chinò davanti in modo da guardarci negli occhi … istintivamente lo abbraccia e pensai “adesso si incazza”, invece rispose al mio abbraccio e mi sentii cinto dai suoi muscoli, dal suo odore. Il suo odore da maschio mi turbò molto … ebbi un erezione istantanea, mi sentivo il cazzo duro e dolorante nei pantaloni. Il prof se ne accorse e disse “fammi vedere che cosa c’è qua!” e mi tocco in mezzo alle gambe. Persi ogni remora e mi slaccia con foga i pantaloni. Avevo l’uccello paonazzo, duro, la cappella rossa e lui che mi ammirava …”però ti difendi bene”.


Me lo prese in mano, io non credevo ai miei occhi, e con sapienza inizio un lento massaggio, io ero in estasi, non ci potevo credere ma quelle mani mi facevano impazzire. Mi sedetti nuovamente sulla panca, allargai meglio le gambe per godermi quella sega portentosa ma Franco fece di meglio, mi guardò negli occhi e mi cinse con delicatezza la cappella con la lingua.


Io persi completamente la ragione, gli dissi di leccarmelo, di succhiarmi tutto e lui lo fece, mi stava regalando un pomino con i fiocchi, se lo infilava tutto in bocca e pompava, mi insalivava l’asta e poi inghiottiva il cazzo nella sua bocca, mi sentivo completamente risucchiato, godevo come un matto, ogni tanto smetteva e mi passava la lingua sulle palle e ne prendeva in bocca una per una, per poi ricominciare a succhiare.

Alla fine gli dissi che stavo per venire, non gli riempii la bocca della mia sborra ma iniziò a masturbarmi con la mano … sborrai, e sborrai … mi salì uno schizzo che non sembrava finire mai … un fiume di sborra che sembravo una fontanella …franco era tutto compiaciuto, io ero completamente svuotato. Adesso posso dire di essere contento, ho una ragazza che amo e un uomo con cui ho un’intesa sessuale bellissima e goduriosa … si perché da quel giorno io e il professore siamo amanti fissi.