martedì 1 novembre 2011

Racconti gay porno gratis: La Compagnia Del Bar

Finii il servizio militare nel maggio del 1981. Appena rientrai cominciai a darmi da fare per iscrivermi all’università. Intanto, per fare qualche soldo trovai lavoro in un bar del centro.

Era un locale carino ed i colleghi erano tutti giovani e simpatici. Dopo un mesetto si era creato un bel gruppo. Dato forse anche dal fatto che il giorno di chiusura era il Lunedì quindi quando volevi andare da qualche parte a divertirti in effetti potevi farlo solo con i colleghi, visto che tutti gli altri lavoravano.
Così cominciammo ad organizzarci ed ogni tanto il lunedì si programmava qualche uscita al mare o qualche bella mangiata in qualche trattoria di campagna.

Insomma tutto sommato non mi andava male.

Il bar era aperto dalle 06 del mattino a mezzanotte e lavoravamo divisi in turni. Il proprietario non restava mai oltre le 8 di sera, quindi toccava a noi ragazzi farci la chiusura.

Ogni tanto c’erano quelle serate un po’ flosce, dove non entra nessuno e non c’è nessuno in giro, per cui stavi a chiacchierare aspettando l’ora di chiusura.
Una di queste sere i discorsi scivolarono sul sesso, non era certo la prima volta, ma quella particolare sera eravamo più maiali del solito. E tra un aneddoto e l’altro ridevamo e facevamo a gara a chi le sparava più grasse. Quella sera in turno con me c’erano i tre colleghi con cui avevo legato di più, Andy, Sandrino ed Enzino (ci piacevano molto i diminutivi!). Una cazzata tira l’altra, tant’è che ad un certo punto si finì a parlare di dimensioni…..e io ce l’ho tanto, e io di più, dopo un po’ Andy, che all’apparenza era un ragazzino dalla faccia pulita, timido e riservato esclamò rivolto a Sandrino, che per la cronaca era 1,90 per 90 kg, “Dai allora! Facci vedere questo mostro se hai coraggio!” Sandrino quasi offeso rispose che non aveva nessun problema.
Ormai erano le 11:45 e vista la serata fiacca decidemmo che potevamo già chiudere. Ritirammo tutto e riassettammo. Quindi tirata giù la saracinesca scendemmo le scale verso gli spogliatoi per cambiarci.
Una volta che eravamo tutti in mutande Andy tornò a stuzzicare Sandrino chiedendogli di mostrarci questa meraviglia che tanto aveva decantato. Sandrino immediatamente estrasse dalle mutande un cazzo di almeno 20 cm, ed era moscio! Inutile dirvi che la visione ebbe un certo effetto sul mio di attrezzo che cominciava a dare segni di impazienza. Andy disse che non c’era male, ma che anche lui era ben messo e, calatosi le mutande mi se in mostra un cazzo di tutto rispetto per i suoi 19 anni. Io iniziavo ad avere seri problemi, visto che l’erezione cominciava a diventare evidente e non volevo sputtanarmi davanti ai colleghi. Allora dissi: “Si va beh. Però bisogna vedere come sono quando sono in tiro per poter apprezzare le proporzioni correttamente.” Enzino, che fino a quel momento era rimasto in disparte concordò con la mia osservazione. Quindi i due iniziarono a menarsi gli uccelli per farli diventare duri. Sia io che Enzino ci unimmo alla gara. Dopo poco, tutti con le mutande a terra avevamo tutti e quattro i cazzi duri e ritti. Cominciammo a paragonarli, anche se era evidente che quello di Sandrino non aveva rivali. Ognun avvicinava il proprio cazzo a quello di un altro per confrontarli. Alla fine all’unanimità decidemmo che in effetti Sandrino aveva ragione, mentre noi altri tre ci considerammo a pari merito. A quel punto Sandrino disse: “Sì. Ok. Però adesso lo devo soddisfare il mio amico dopo che l’ho fatto rizzare.” Iniziò a farsi una sega. In breve tutti ci stavamo masturbando ed uno dopo l’altro sborrammo sul pavimento. Poi ci vestimmo ed ognuno tornò a casa.
Io a casa a letto mi tirai un altro segone pensando ai giovani ed infoiati cazzi dei miei colleghi.

Passarono alcuni giorni ed dell’episodio non si parlò più.
Una domenica sera eravamo di turno solo io, Enzino e Sandrino e questi propose per il giorno dopo di andarcene al mare nella casa dei suoi in Liguria. Era un ottima idea, ormai era la fine di agosto e bisognava approfittare per gli ultimi bagni. Decidemmo di chiamare anche Andy per sentire se era dei nostri. Accettò con entusiasmo. Appuntamento il mattino dopo alle 06:30 alla stazione di Gorla della metro.

Arrivai all’appuntamento quasi puntuale. Sandrino ed Andy erano già lì appoggiati alla Fiat Ritmo azzurra di Sandrino. Poco dopo arrivò anche Enzino e tutti a bordo partimmo alla volta del paese d’origine della mamma di Sandrino, situato appena dopo Genova verso la riviera di Levante. Eravamo tutti un po’ su di giri, contenti di poterci godere una giornata di riposo e di divertirci un po’. Avevamo caricato tutto il necessario: birre, patatine, un pacco di pasta e passata di pomodori per cucinarci qualcosa, la mamma di Sandrino ci aveva anche dato un sacchetto di verdure e della frutta.
Il viaggio fu abbastanza rapido due ore dopo avevamo passato Genova ed eravamo quasi arrivati.

Il paesino è carino, ma non c’è nulla a parte qualche bagno ed una ristretta area di spiaggia libera, che fortunatamente si trovava praticamente di fronte alla casa della famiglia di Sandrino.
Scaricate le provviste ci fiondammo in spiaggia. Sole, mare e scherzi. Ridemmo e giocammo tutta la mattinata. Poi all’una tornammo a casa.
Mi offrii di preparare il pranzo, e siccome faceva ancora piuttosto caldo sotto il grembiule che avevo indossato avevo solo il costume da bagno. Così acconciato mi aggiravo per la cucina alla ricerca delle pentole e delle padelle, mentre gli altri erano indaffarati ad apparecchiare la tavola. Misi a bollire l’acqua per la pasta, e rimasi accanto ai fornelli a rimestare la passata di pomodoro che avevo messo a cuocere in una padella. E lì cominciò il gioco. Iniziò Sandrino, che passando mi diede una pacca sul culo dicendo: “Ecco la nostra brava cuoca!” Tutti ridemmo. Poi fu la volta di Andy, anche lui mi palpò il culo commentando: “E com’è sexy la nostra cuoca!”. Io cercavo di bacchettargli le mani con il mestolo che stringevo in mano. Alla fine anche Enzino fece il suo giro, mi afferrò l’elastico del costume e me lo abbassò scoprendomi le chiappe, mi voltai esclamando: “Ehi! Screanzato! Giù le mani!” Il gioco continuò per un po’ fino a che la pasta non fu pronta. Inutile che vi dica che la cosa mi aveva eccitato non poco. Per fortuna il grembiule aiutava a nascondere la mia iniziale eccitazione, anche se notai che anche i miei compagni avevano i costumi ben riempiti….
Mangiammo con appetito e animando il pranzo con i soliti discorsi da maschietti arrapati.
Finito di mangiare ci preparammo il caffè e ci sedemmo in terrazza a gustarci un po’ di meritato riposo riprendendo a parlare di fighe e scopate vere o presunte.

Ora c’erano da fare i piatti. Dato che io avevo cucinato e Sandrino aveva messo la casa, i piatti toccarono a Enzino e Andy. I due si misero subito all’opera uno lavando l’altro sciacquando.
Io e Sandrino li osservavamo dalla terrazza prendendoli in giro: “Sembrate proprio due camerierine compiacenti con quei culetti in mostra!” Loro per tutta risposta sculettavano a ritmo dandosi colpi d’anca.
Poi il sole inondò il terrazzo ed Io e Sandrino rientrammo in casa per il troppo caldo e ci offrimmo di aiutare ad asciugare i piatti. Afferrammo due strofinacci e ci mettemmo alle spalle di Enzino ed Andy afferrando i piatti che ci passavano, e nello sporgerci per afferrare i piatti ci appoggiavamo alle chiappe dei due, che continuando la pantomima delle camerierine emettevano urletti vergognosi e ridacchiavano. Dopo un paio di strusciate però sia io che Sandrino avevamo il cazzo in tiro.
Sandro prese a spingere con sempre più insistenza le chiappe di Enzino, che adesso non rideva più e afferrato al bordo della cucina sembrava assecondare le spinte da dietro. Io, con l’uccello mezzo fuori dal costume lo strusciavo sulla stoffa sottile del costume di Andy, che a sua volta stava al gioco.
L’aria si fece carica di eccitazione. Il silenzio era rotto solo dai nostri respiri profondi. Lasciai cadere lo strofinaccio e abbracciai Andy palpandogli i pettorali e stuzzicandogli i capezzoli. Lui butto indietro la testa appoggiandola alla mia spalla premendo il corpo contro il mobile del lavello. Così vidi che anche lui aveva l’uccello che usciva dal costume e ad ogni mia spinta questo strusciava contro il mobile. Scesi con le mani verso gli addominali e li accarezzai, giocherellai con l’ombellico, scesi ancora e sfiorai la punta del cazzo. Andy ebbe un fremito. Mi voltai a guardare e vidi che Sandrino aveva già afferrato l’uccello di Enzino e glielo menava su e giù lentamente. Anch’io infilai la mano nel costume di Andy e gli afferrai il cazzo scappellandolo per poi tornare verso l’alto. Andy, sempre appoggiato alla mia spalla spingeva in fuori il bacino assecondando i miei movimenti. Lentamente gli abbassai il costume fino a scoprirgli il culo. Ora il mio cazzo scivolava nella piega delle sue chiappe ed il contatto con la carne calda mi diede un fremito che aumentò ancora di più la mia eccitazione. Andy portò una mano dietro e mi afferrò l’uccello ricambiando la sega che gli stavo facendo. Sandrino intanto aveva infilato il cazzo durissimo tra le coscie di Enzino e lo muoveva dentro e fuori mentre continuava a masturbargli l’uccello. Ci guardammo sorridendo e ci strizzammo l’occhio. Mi abbassai il costume e lo feci scivolare fino alle caviglie poi me ne liberai scalciandolo lontano.


Afferrai l’elastico del costume di Andy abbassandolo, lui sollevò i piedi aiutandomi a levarglielo, poi risalii e nel farlo diedi dei piccoli morsetti a quelle chiappette rotonde. Con la coda dell’occhio vedevo l’imponente cazzone di Sandrino scorrere tra le chiappe di Enzino. Tornato in posizione infilai il mio cazzo tra le coscie di Andy ed inizia a farlo scorrere come se lo scopassi, intanto gli avevo afferrato l’uccello e lo masturbavo, Andy si era nuovamente appoggiato alla mia spalla, io gli leccavo le orecchie ed il collo, poi lui si voltò e le nostre bocche si incontrarono, le labbra si aprirono e le nostre lingue cominciarono a vorticare. Intanto continuavo a far scivolare il cazzo tra quelle calde coscie ed ad accarezzare quel cazzo duro, mentre con l’altra mano accarezzavo gli addominali e solleticavo i capezzoli. Presi dal nostro bacio non mi ero accorto che accanto le cose procedevano. Enzino si era voltato ed in ginocchio stava leccando l’uccello di Sandrino che, beato con gli occhi chiusi, gli teneva una mano sulla testa. Non seppi resistere ed allungai una mano ad accarezzare quelle chiappe forti e muscolose ricoperte da una fitta peluria scura. Sandrino si voltò verso di me e afferrandomi per la nuca mi appiccicò le labbra alla bocca iniziando a limonare. Anche Andy si voltò e cominciò a leccarmi e succhiarmi i capezzoli, poi la pancia, sfiorando con il mento la punta del mio uccello. Gli appoggiai una mano sulla testa invitandolo a scendere. Subito sentii il cazzo avvolto dal calore di una bocca vogliosa e devo dire piuttosto esperta! Vuoi vedere….pensai. Enzino, intanto accarezzava le chiappe di Andy tutto impegnato a farmi in meraviglioso pompino.
Ormai eravamo lanciati.


Sandrino mi mise un braccio intorno alle spalle e mi trascinò sul divano del salotto, seduti Sandro si sfilò il costume e subito fummo raggiunti dagli altri due che ripresero a succhiarci i cazzi, mentre noi continuavamo a limonare. Poi Enzino ed Andy si scambiarono di posto e di cazzi. Diversamente da Andy Enzino era alle prime armi, ma ci metteva molto entusiasmo. Andy si sollevò e si inserì nel nostro bacio iniziando una limonata a tre. Le mani di Sandrino gli strapazzavano le chiappe mentre lui strusciava il suo cazzo duro sulle coscie muscolose.
Poi accadde qualcosa che confermò i miei sospetti. Andy si allargò le chiappe con le mani mettendo in mostra il buchetto roseo. Io estrassi il cazzo dalla bocca di Enzino, gli presi la testa e la diressi al culo di Andy, il ragazzo era sveglio e capì subito iniziando a leccare il buchetto. Andy mugolava mentre Sandrino con le dita gli titillava l’ano. Io mi misi in piedi sul divano ed avvicinai il cazzo alla faccia di Sandrino ed Andy, subito tutti e due cominciarono a leccarlo ed a prenderselo in bocca a turno. Andy si scostò guardandoci, sorrise sornione, poi si mise a cavalcioni di Sandrino strusciandosi il cazzone tra le chiappe. Sandrino gli afferrò i fianchi e cominciò a puntare il buchetto con la cappella turgida e rossa. Dopo qualche schermaglia Andy prese l’iniziativa: afferrò il cazzone di Sandrino e se lo puntò dritto al buco del culo iniziando ad impalarsi. Da come godeva mentre quel bel pezzo di carne si infilava lentamente si vedeva che non era certo la prima volta!
Sandrino, ormai completamente infoiato, prese a spingere il suo cazzone fino ad infilarlo tutto nel culetto di Andy, che gemette quando sentii le palle di Sandrino che gli toccavano le chiappe. Poi Andy cominciò a sollevarsi e riabbassarsi a ritmo facendosi scivolare nel culo quei 25 cm abbondanti! Ad ogni discesa ripeteva “Sì! Sì! Sì!” Mentre Sandrino lo incitava, “Ti piace eh! Lo senti com’è duro? Prendilo tutto!” “Sì! Dammelo! Sfondami! Lo voglio sentire in gola!” Lo spettacolo dei due che scopavano era oltremodo eccitante. Io avevo tra le mani il mio cazzo e lo strusciavo sulla bocca di Andy. Poi Enzino, sporgendosi dall’altro lato dei due me lo prese in bocca. Io iniziai a scoparlo facendolo quasi ingozzare.
Sandrino afferrò Andy per i fianchi ed alzandosi lo rigirò sbattendolo sul divano senza nemmeno togliere il cazzo dal culo, e cominciò a pomparlo con decisione tirando fuori l’uccello quasi del tutto per poi riaffondarlo fino alla radice.
Mi misi alle spalle di Enzino e cominciai a strofinargli il cazzo tra le chiappe, poi scesi lungo la schiena gliele allargai e cominciai a leccargli il buchetto, poi con le dita iniziai ad allargarglielo, si vedeva che doveva essere vergine, al secondo dito si irrigidì, gli accarezzai la schiena e le palle e gli afferrai l’uccello finché non sentii che si rilassava, continuai il gioco di lingua e dita finché non lo sentii sospirare. Allora lo misi a pecora appoggiato al divano ed appoggiai il cazzo al buco del culo e cominciai a strofinarlo sputandoci sopra per lubrificarlo. Enzino si voltò e mi disse “Non l’ho mai fatto…” “Stai tranquillo.” Risposi “Farà un po’ male, ma poi vedrai ….. rilassati e spingi in fuori come se dovessi andare in bagno.” Al primo affondo i muscoli dell’ano si chiusero, riprovai accarezzando il cazzo e la pancia dei Enzino, lentamente la cappella cominciò ad entrare, Enzino si ritrasse, ma subito riprese posizione. Ricominciai a spingere, ora la cappella era dentro, Enzino ansimava mordendosi il labbro, rimasi un po’ fermo perché lo sfintere si abituasse, poi ripresi a spingere infilando il cazzo un po’ di più ad ogni spinta fino ad entrare completamente. Enzino era rigido come un pezzo di legno, dal suo viso vedevo che soffriva, comunque resisteva stoicamente. Stetti fermo per un paio di minuti, quindi inizia a muovere lentamente il cazzo dentro e fuori. Riuscii ad estrarlo per metà e poi ripresi ad infilarlo lentamente, Enzino emise un gemito. “Ti faccio male?” chiesi. “Un po’” rispose “Ma continua, ti prego” Infatti cominciava a rilassarsi ed il buchetto si era abituato a quell’ospite inusuale. Accelerai i movimenti fino a quando inizia a scoparlo con gusto. Gusto di entrambi perché Enzino iniziò a mugolare e ad assecondare le mie spinte.
Intanto Andy era ormai al limite, sotto le spinte di Sandrino iniziò ad urlare: “Sì! Sfondami il culo! Dai che vengo! Riempimi di sborra!” Sandrino, sudato e ansimante menava colpi sempre più violenti fino a che si blocco e con un rantolo gutturale riempì il culo di Andy di sborra. Quasi contemporaneamente Andy schizzo sborra dappertutto, sulla pancia, sul divano, qualche schizzo gli arrivò in faccia.
Eccitato da quella vista presi anch’io a stantuffare Enzino con forza. Enzino ansimava. Gli afferrai il cazzo e comincia a segarlo mentre gli sbattevo il cazzo in culo. “Sto venendo!” dissi. “Sì! Sborrami nel culo!” rispose Enzino. Scaricai una serie di bordate di sborra nel culo di Enzino, mentre sentivo la mano riempirsi della sua sborra.
Sfiniti ci accasciammo tutti sul divano ansimando. Enzino ed Andy avevano i buchi del culo oscenamente spalancati e rivoli di sborra colavano fuori.
Con Sandrino ci scambiammo uno sguardo ed iniziammo a ridere. “Che gran scopata!” Disse Sandrino. “Concordo” risposi.
Ormai si erano fatte le 4 del pomeriggio. Ci facemmo velocemente una doccia e ripulimmo tutto il disastro che avevamo lasciato. Raccolte le nostre cose raggiungemmo la macchina per tornare a Milano.

All’inizio nessuno parlava. Un po’ eravamo stanchi e un po’ forse imbarazzati. Alla fine fu Andy a rompere il ghiaccio. “Beh.Ci siamo divertiti oggi, no?” Mi voltai e sorridendo risposi “Puoi dirlo forte!” “Già” aggiunse Sandrino. Andy continuò “A me è piaciuto un sacco. Erano mesi che non mi scopavano così!” Enzino lo guardò e disse “Ma allora tu sei ….” “E che non si era capito!” esclamò Andy ridendo. Tutti ridemmo. Poi Andy rivolto ad Enzino disse “Però mi sembra che anche a te non sia dispiaciuto affatto!” Enzino arrossì imbarazzato. Allungai una mano dietro e gli accarezzai affettuosamente la gamba. Andy disse “ Attento! Così svegli la bestia!” Mi voltai e vidi che in effetti Enzino aveva un erezione che cercava di nascondere. Andy non perse tempo, e nonostante le resistenze di Enzino riuscì a mettergli una mano sulla patta cominciando a sfregargli l’uccello. “Dai! Stai fermo!” Disse Enzino. Sandrino esclamò ridendo “Ehi! Cha fate li dietro! Sporcaccioni!” Andy ebbe presto ragione della blanda resistenza di Enzino e tiratogli fuori l’uccello cominciò a succhiarglielo. Io girato mi godevo la scena e facevo la telecronaca a Sandrino che guidava sbirciando nello specchietto. Poi Andy afferrò i bermuda di Enzino cercando di abbassarli, ma Enzino resistette “Ehi! Che fai! Siamo in autostrada! Potrebbero vederci!” Andy, arrapatissimo, rispose “E’ ben per questo! Non è eccitante!” Afferrò Enzino e gli piazzò la lingua in bocca, mentre con le mani continuava a cercare di levargli i pantaloni. Poi iniziò ad accarezzargli i capezzoli da sotto la maglietta, quindi la sollevò e passo a leccarli e succhiarli, in tutte queste manovre riuscì nel suo intento e sfilò la maglietta ad Enzino lasciandolo a torso nudo. Scese lungo l’addome e riprese a succhiare il cazzo di Enzino che ormai si era arreso e dimostrava tutta la sua partecipazione ansimando e frugando nelle mutande di Andy palpandogli il culo. Lentamente Andy fece scivolare bermuda e mutande di Enzino fino alle caviglie e con un grido di trionfo gliele sfilò lasciandolo completamente nudo. Riprese il pompino ad Enzino mentre freneticamente si spogliava a sua volta.
Io intanto avevo il cazzo tra le mani e mi masturbavo osservando la scena. Anche Sandrino, stimolato da quello che vedeva e dalle mie descrizioni si era infilato una mano nelle mutande e si accarezzava il cazzo.
I due maialini intanto si erano assestati sul sedile in un perfetto 69, Enzino passava dal cazzo di Andy al suo buco voglioso scatenando ansiti e mugolii. Ormai era chiaro quali fossero le preferenze di Andy, infatti si sollevò, mise Enzino a sedere e si sedette sul suo cazzo piantandoselo in culo in un sol colpo. Appoggiato con una mano sullo schienale del mio sedile e con l’altra al tetto dell’auto iniziò a cavalcare “Oh si! Un altro bel cazzo duro! Spingi Enzino! Fottimi!” Io mi stavo segando velocemente godendo di quella scena, mentre con l’altra mano avevo afferrato il cazzo a Sandrino e glielo menavo. Decisi che era ora di unirmi al divertimento. Scivolai dietro e subito mi buttai sul cazzo di Andy cominciando a succhiarlo. Poi Andy mi fece alzare e mi mise la lingua in bocca, mentre mi abbassava pantaloni e mutande afferrandomi il cazzo. Dopo poco mi spinse sul sedile e toltosi il cazzo di Enzino dal culo passo al mio infilandoselo fino in fondo. “Aha! Sì! Che goduria!” esclamò Andy. Intanto Enzino si era preso in bocca il cazzo di Andy in un formidabile pompino. Andy preso dalla frenesia fece alzare Enzino e cercò di incularlo, ma lo spazio era troppo angusto. Allora ci girammo di fianco, ed Enzino si posizionò davanti al cazzo di Andy che in breve glielo infilò in culo, ora eravamo agganciati in un meraviglioso trenino con Andy che veniva inculato ed allo stesso tempo si fotteva Enzino. Improvvisamente l’auto si fermò, Sandrino aveva accostato in una piazzola di sosta, scese dall’auto, spalancò le portiere posteriori ed in un attimo il suo uccellane era tra le labbra di Enzino. Io davo spinte sempre più forti, Andy mugolava stantuffando Enzino a sua volta. Ormai ero vicino all’orgasmo, diedi un ultimo affondo e scaricai tutta la sborra che avevo nel culetto di Andy, poi mi accasciai sul sedile. Vidi Andy aumentare il ritmo, irrigidirsi e scaricare a sua volta sborra calda nel culo di Enzino, che vidi si era appena riempito la bocca della sborra di Sandrino e lo stava leccando per ripulirgli completamente l’uccello.
Dopo una pausa di relax ci ricomponemmo e riprendemmo il viaggio verso casa.

Fu una giornata memorabile, che aprì la strada ad altre fantastiche esperienze, ma queste sono altre storie.



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