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martedì 1 novembre 2011
Racconti gay porno gratis: Autostop
Sono un ragazzo di cosiddetta buona famiglia, timorato di dio, ho appena superato la maturità con un anno di anticipo, non ho ancora la patente e non posso quindi avere la macchina…però non volevo assolutamente rinunciare alla mia prima vacanza da solo, senza andare con la famiglia alla solita pensioncina a Cesenatico, dove almeno per me il divertimento era vicino allo zero..mia madre regolava meticolosamente gli orari, l’ora di rientro,l’ora di alzarsi, l’ora del bagno che non doveva superare un certo tempo…la sera del sabato ci facevamo una lunga passeggiata a piedi per andare a messa, poi a prendere il gelato sul corso al nuovo fiore, poi a casa…mio padre, già anziano, lasciava a mia madre il diritto anche di regolare la sua vita… e quindi anche le nostre conoscenze di spiaggia erano circoscritte a famigliole come la nostra, avendo in più il limite che non ci fossero ragazze che potessero distrarre il suo meraviglioso figlio aldo , cioè io, dallo studio e fargli venire cattivi pensieri…la mia vita di relazione si svolgeva fra casa e l’oratorio, la scuola e come svaghi il cinema parrocchiale una volta alla settimana…fisicamente sono carino, 175 per 64kg, gambe lunghe e diritte,capelli biondi portati a caschetto…per molti anni me li tagliava direttamente mia madre, viso dolce e senza barba, veramente peli non ne ho proprio..morbido e timidissimo…mai fatto sport, solo qualche lezione di violino soprattutto per accontentare mia madre senza per altro alcun costrutto, visto che non ho orecchio musicale e che non riesco neanche ad imparare a ballare….uniche cose belle..gli occhi, verdi, grandi,da cerbiatta, la bocca, grande morbida, naturalmente tumida, e cosa di cui non so se vergognarmi o no, il culetto, alto , tondo,grande, con un solco di pesca molto evidente, sodo e allo stesso tempo morbido e burroso…mi sono accorto di ciò per alcuni commenti raccolti di sfuggita in strada e per il fatto che in autobus o in metropolitana se non riesco a sedere c’è sempre qualche porco, come li definisce mia madre, che mi si appoggia dietro e me lo palpa…devo anche riconoscere che i miei rapporti a scuola si mantengono discreti perchè essendo molto bravo aiuto tutti sempre..e ciò non per secondo fine ma per naturale disponibilità d’animo….il rapporto con le ragazze è assolutamente cameratesco e non riesco a provare per loro nessun trasporto sessuale…naturalmente anch’i mi masturbo in grandissimo segreto ma non penso a ragazze specifiche e tanto meno a ragazzi..le mie fantasie sono sempre attizzate dalla bellezza statuaria di un trans brasiliano che incontro a volte al super market quando vado a fare la spesa per mia madre…ogni volta che ci incontriamo mi sorride e si passa la lingua sulle labbra..io scappo di corsa.. ho sempre il terrore che mi rivolga la parola…..con scopi veramente turpi, direbbe mia madre…devo ammettere che circa 6 mesi fa ho fatto una cosa di cui non ho avuto il coraggio di parlarne neanche ai miei, una cosa che quando mi fermo a pensare mi sconvolge ancora…, all'uscita della lezione di violino, fui avvicinato da un distinto signore che già da due volte assisteva alle mie lezioni, lui mi disse di essere un importante impresario di concerti, che era rimasto colpito dalla mia abilità, che voleva incontrarmi per propormi un progetto di sviluppo di carriera…a tal fine mi invitò a salire sulla sua macchina ed ad andare da lui per parlare..comodamente..pur rimanendo sorpreso perché non mi sembrava di essere bravo, ne fui lusingato e finii con accettare la sua proposta…nel salire in macchina, mi aprì lo sportello come ad un grande artista, ma così facendo mi palpò il mio meraviglioso culetto..lui lo definì così…poi partimmo per casa sua….durante il viaggio alternò lusinghe ed apprezzamenti sulla mia arte a commenti sulla mia età, sulla mia bellezza, mi cercò di convincere che tutti i grandi artisti univano a tratti maschili la dolcezza e la sensibilità di una donna,….e così parlando la sua mano continuava a toccare il mio pacco fra le gambe che mio malgrado sembrava reagire intostandosi..e lui continuava a chiedermi se avessi mai baciato, se avessi mai fatto petting con una compagna o con un compagno…e continuava ad accarezzarmi, anche sulle gote, vantando la perfetta sericità della mia pelle., migliore, molto migliore di quella di tante ragazze….poi prese la mia mano e me la posizionò sul suo pacco..io cercavo di ritirarla..anche se ormai ero eccitatissimo..ma lui insisteva a tenermela appoggiata sul suo durissimo cazzo..mi invitò a stringerlo..io a voce mi rifiutavo..ma in effetti stringevo preso da una strana libidine..lui lo estrasse e me lo rimise in mano..poi mi invitò a tirargli una sega..garantendomi una fulminante carriera…a me della carriera non interessava molto..ma il suo arnese duro e tanto più grosso del mio mi aveva come ipnotizzato…e visto che gli ubbidivo prese a spingermi la testa verso il suo cazzo continuando ad incitarmi a vincere gli stupidi tabù della gente comune,tabù che non riguardavano gli artisti,….
Fino a che le mie labbra, dopo essersi adagiate sul grosso arnese, si lasciarono aprire e il suo cazzo entrò da padrone nella mia virginea bocca…allora prese ad incitarmi..a dire di fare su e giù facendogli vedere le mie grosse labbra che assomigliavano alle grandi labbra di una figa…e la sua mano aumentava le carezze alle mie coscie e alla mia natica..giungemmo davanti ad un cancello di una casa di campagna…mi tolse il cazzo di bocca promettendomi che in casa me lo avrebbe dato dappertutto…scendemmo e appena aperta la porta mi abbracciò baciandomi in bocca e tastandomi il culetto proprio nel solco…..appena in casa, suonò il cell, non voleva quasi rispondere..poi guardò..si trattava della moglie che gli preannunciava il suo ritorno alla villa in quanto la madre malata stava molto meglio..imprecando contro la consorte che veniva a rompergli le scatola mi fece risalire in macchina per lasciarmi alla prima fermata dell’autobus…e mi baciò nuovamente a fondo e mi garanti che la prossima volta mi avrebbe sfondato..facendomi grandi complimenti sulla mia bellezza sulla mia innata abilità a fare i pompini…ritornai a casa confuso ed eccitato, ma tacqui con tutti…soprattutto con mia madre… mi consolavo pensando che per fortuna non era successo nulla di irreparabile…però ogni volta che ci ripensavo dovevo assolutamente segarmi………Grazie ai grandi voti ottenuti strappai a mia madre il permesso di raggiungere il campo scout della mia diocesi in motorino, portandomi lo zaino ed il sacco a pelo…partii felice……anche se devo ammettere che un po’ mi dispiaceva non vedere il trans brasiliano per un po’ di tempo…avevo infatti deciso dentro di me che avrei voluto conoscerlo..ma la timidezza mi aveva sempre bloccato…arrivato nella cittadina ai piedi della montagna sulle pendici della quale era posizionato il campo, sotto antiche latifoglie davanti ad un prato tagliato da un fresco ruscello, mentre mi apprestavo ad iniziare la salita, il motorino si fermò..lo lasciai in una piccola officina che individuò subito il guasto ma dovette chiedermi di aspettare fino verso le cinque quando la corriera di linea portasse il ricambio ordinato..allora io decisi di incamminarmi a piedi, 7/8 km non mi spaventavano troppo…avevo appena cominciato a salire che il tempo cambiò, si profilava un temporale con vento forte ed acqua a catinelle…mi guardai intorno ..vidi una baracca in legno, sembrava vuota..almeno avrei potuto ripararmi sotto la tettoia..mi ero appena seduto che arrivarono correndo due grossi taglialegna che si portavano appresso un giovane garzone apprendista…appena in tempo..si scatenò il diluvio..l’acqua veniva talmente di vento che prima che avessero tolto il lucchetto alla porta eravamo già tutti e quattro bagnati….i due bestioni ci spinsero dentro quasi di forza, poi, ridendo, accesero il fuoco e ci invitarono a svestirci per asciugarci…io cercai di schermirmi, mentre il ragazzetto si liberò dei vestiti con rapidità pavoneggiandosi nudo come una spogliarellista..uno dei due lo abbrancò con una certa confidenza e strizzandogli le chiappe lo spinse verso la seconda stanza della baracca…tanto avrebbe piovuto per almeno due ore….appena entrati sentii la voce del ragazzetto….. noooo…ancora….dai…. .poi un …..si…siiiiii…...poi rumori strani …io non li riconoscevo, non li avevo mai sentiti…il bestione rimasto prima mi sollevò con un solo braccio mentre con la mano libera mi toglieva le mutande superando così di forza ogni mia obiezione…..poi aprì la porta e mi invitò guardare e a imparare…vidi il ragazzino steso a gambe aperto sul letto mentre il grosso randello del taglialegna gli entrava ed usciva aritmicamente dal culetto aperto e slabbrato..ciò che mi colpì più di ogni altra cosa il viso raggiante di piacere di tutti e due..il mio bestione intanto mi disse che a suo avviso avevo il più bel culo che lui avesse mai visto…e per cominciare mi fece scendere a terra in modo che il suo durissimo cazzo si trovasse completamente fra le mie natiche…prese pian piano a muoversi , come mi succede in metropolitana o nei pulman..la differenza era che qui non c’erano vestiti fra noi..il suo cazzo nudo e duro scorreva imperioso nel solco dei miei duri ma morbidi glutei..puntando con sempre maggior decisione il mio forellino, vergine ma tanto, tanto eccitato…mi strinse, di colpo mi baciò con tutta la lingua in bocca…mi arresi…..ero ormai psicologicamente indifeso..il mio cazzetto era duro e teso..lui mi appoggiò al tavolo e con molta calma mi comunicò che intanto che avesse spiovuto il suo amico si sarebbe goduta la puttanella che si era portata di la..ma che lui si sarebbe goduto me…...aveva capito che ero un verginello di città che sognavo solo di essere trasformato in troia…che lui mi avrebbe accontentato….provai a ribattere che ero atteso al campo scout,..e che mi ero fermato solo perché si era rotto il motorino..lui sempre accarezzandomi, sbaciucchiandomi, lecchetandomi,, massaggiandomi il buchetto ormai quasi aperto con la grossa calda cappella, mi assicurò che mi avrebbe portato lui con il suo camion al campo e che l’indomani mi avrebbe portato anche il motorino. Però lo dovevo pagare….voleva farmi il culo e poi voleva anche che gli succhiassi il cazzo..purtroppo non si poteva andare subito per la pioggia perché se no mi sarei anche potuto salvare….. poi concluse che il mio culo era talmente bello che non se lo sarebbe mai lasciato scappare…cosi dicendo mi spalmò il buco e i dintorni di miele..infilandomi dentro prima una, poi due, poi tre dita…io mi muovevo con lui e andavo incontro alle sua dita come per averne sempre di più..lui chiamandomi troia, vacca, cagna, maiala, mi spinse dentro il grosso randello e cominciò a stantuffarmi..nel mentre io messo a pecorella cedevo per sempre la mia verginità,………….. si aprì la porta…il grosso collega propose uno scambio di puttanelle ed il mio inculatore accettò a patto che lo lasciasse almeno sborrarmi dentro..appena avvenne ciò, lo estrasse ancora duro facendomi francamente male, io mi lamentai e allora ordinarono al ragazzo di leccarmelo e poi di darmi nuovamente una ”mano di miele”…la cosa fu facilitata dal fatto che il mio povero culetto era rimasto oscenamente aperto come n imbuto dal quale usciva un filo sborra mista a un po’ di feci…il ragazzetto , che intanto aveva già preso a dedicarsi di bocca al cazzo del mio strupatore, si staccò e , ottenuta la promessa che anche lui avrebbe potuto incularmi alla fine, si dedicò al mio culetto dandomi un po’ di sollievo, intanto abilissimo, mi segava ,rimettendomi in tiro e facendo spegnere nel mare della eccitazione erotica ogni dolore…mi consegnò a quello che era il capo e poi tornò a fare l’amore con il mio primo strupatore…l’uomo mi prese in braccio e mi porto della seconda stanza, chiuse la porta, poi prese a consolarmi confessandomi che lui sentiva di amarmi per la mia bellezza, che non aveva voluto essere il primo perché non voleva essere ricordato da me come il mio feroce violatore…e intanto mi accarezzava, mi coccolava, mi baciava con sapienza in bocca, sui capezzoli, e mi segava con calma tenendomi sempre in tiro…io mi rilasciai..mi sentivo bene e felice..finalmente avevo un adulto che mi dava affetto e tenerezza…..e..quasi insieme io cercai il suo randello e lui il mio culo..e teneramente abbracciati, il mio cazzetto abilmente sollecitato dal suo grosso ventre, mi infilò con calma, cercando di non farmi troppo male..ma poi pur continuando ad alternare baci profondi a parole dolci,prese a pomparmi in profondità
facendo sbattere i suoi grossi e pelosi coglioni contro le mie morbide chiappette..giungemmo all’ orgasmo insieme.. intanto aveva quasi cessato di piovere, il secondo bussò alla porta…noi con un ultimo bacio ci staccammo e il mio amante mi invitò a rivestirmi…prima però dovetti accontentare il piccolo che si limitò a piazzarmi in bocca un cazzetto non più grosso del mio..poi tenendomi stretta la testa..pompò fino a sborrarmi in bocca….io inghiottii tutto..e così anche la mia ultima verginità era scomparsa..dai miei pensieri mi risvegliò l’autista del camion che mi chiamava per portarmi al campeggio…il culetto mi doleva un po’…però avevo finalmente capito la mia vera natura….adoravo essere una troietta.
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