Ora invece cambiava tutto. Ero maggiorenne, mi si aprivano nuove prospettive…..
Sto per diplomarmi, ed intanto mi cerco un lavoro per l’estate. Ho dei nuovi amici, molti conosciuti all’Idroscalo, dove ho passato molte bellissime ed soddisfacenti giornate.
Ieri abbiamo festeggiato il mio compleanno con tutto il parentame e la sera in pizzeria con alcuni amici. Oggi però vorrei festeggiarlo per conto mio assaporando questa nuova sensazione di libertà.
Per esempio andando a vedere il primo film a luci rosse….
Ho comprato il giornale, visto che non ho idea di dove trovare il cinema adatto. Alla fine decido per l’Astoria, vicino a piazza 5 giornate, anche perché è facile arrivarci da casa, devo solo prendere il tram 12.
Arrivo di fronte al cinema, sono quasi le cinque del pomeriggio, mentre temporeggio osservo chi entra e chi esce. Ok. E’ arrivato il momento. Entro e faccio il biglietto.
Passo attraverso le tende che proteggono la platea ed un intenso odore di maschio mi colpisce. E’ molto buio e non vedo nulla escluso lo schermo dove una biondina sta facendo un servizietto ad un muscoloso ragazzotto.
Attendo qualche secondo perché gli occhi si adattino all’oscurità. Individuo una fila posizionata nella divisione dei settori mi accomodo e comincio a guardare il film. Ora il ragazzotto ha invitato alcuni amici a partecipare e la biondina è riempita in ogni buco. Il cazzo mi tira sotto i jeans.
Sbircio nella sala. Non c’è molta gente. Nelle file davanti c’è qualcuno che, da come si muove, si sta tirando un gran segone.
Noto che ci sono alcune persone che passeggiano sul fondo della sala e lungo i corridoi laterali.
Dopo un attenta osservazione è chiaro che stanno cercando qualcuno da abbordare. Decido di alzarmi e farmi un giro per vedere come butta.
Ci sono molti anziani che mi osservano, alcuni toccandosi l’inguine, altri leccandosi le labbra, uno mimando un pompino! Passo oltre. Da un varco laterale si raggiunge un corridoio esterno alla sala dove sono i bagni, anche lì c’è un certo movimento. Trono sui miei passi e mi rimetto a sedere. Il film prosegue ora ci sono due tipe che si slinguano la figa a vicenda.
Sto osservando la scena quando noto con la coda dell’occhio che qualcuno si è fermato in prossimità della mia fila lungo il corridoio. E’ buio e non riesco a vederlo bene, ma non sembra uno dei vecchietti di prima. Sbircio verso il tipo e vedo che si massaggia l’uccello. Poi si infila nella mia stessa fila e si siede un paio di posti più in là.
Ora riesco a vederlo, sarà sulla trentina, giacca e cravatta, moro, tutto sommato un bel tipo. Mentre lo esamino si volta e mi guarda, per un attimo i nostri sguardi si incontrano. Torno subito a guardare il film. Lui si alza e si siede accanto a me. Guardiamo il film. Vedo che continua a toccarsi il cazzo. Sbircio e vedo che se lo è tirato fuori dai pantaloni e si sta masturbando, Ha un gran bell’uccello, non lunghissimo, ma bello grosso e liscio. Sollevo lo sguardo e vedo che mi sta osservando, mi sorride. Io mi giro immediatamente a guardare verso lo schermo. Il cuore in gola, non so che fare. Poi ci pensa lui, sento una mano sulla gamba. Non mi muovo. L’uomo lo prende come un invito e comincia a massaggiarmi la coscia salendo sempre più fino a sfiorarmi le palle sotto i jeans, ora ho il cazzo che fatica a stare nei pantaloni. Beh, o la va o la spacca: mi slaccio i levis e tiro fuori il cazzo. Lui osserva, poi appoggia la mano sul mio uccello e comincia a strofinare su e giù. Mi prende la mano e se la porta sul cazzo, lo afferro e comincio a fargli una sega. Andiamo avanti così per un po’ guardando il film, poi si avvicina e mi dice:” Ti va di andare nei bagni?” Ha una bella voce profonda e sa di dopobarba e sigarette. Lo guardo ed annuisco. “Ok. Seguimi tra un paio di minuti.” Si alza e lo vedo allontanarsi verso le toilette. Attendo un poco, poi mi alzo e lo seguo.
Entro nel corridoio dei bagni lui è in fondo sta fumando una sigaretta. Alla luce direi che è proprio un bel tipo, non magro e non grasso, poco più alto di me, con la barba che crea un ombra scura sul viso. Mi avvicino. Mi sorride: “Ciao. Giuseppe.” “Piacere. Sergio.” Ci stringiamo la mano, ha una stretta forte e sicura. “Vuoi una sigaretta ?” Accetto, anche se non è che sia proprio un fumatore. Sorride vedendo che non aspiro il fumo. Spegne la sua sigaretta sul pavimento ed io faccio altrettanto. Mi strizza l’occhio ed entra nei bagni. Lo seguo, vedo che si infila in uno dei bagni chiusi lasciando socchiusa la porta. Mi avvicino ed entro anch’io. Chiude la porta a chiave dietro di me. Mi accarezza il viso con dolcezza. “Sei così giovane!” Dice.
“Cosa ti piace?” Mi chiede. “Non so.” Rispondo. “Tutto. E a te?” “A me piace vedere i giovani ragazzi come te nudi…e leccarli ovunque.” Lo guardo e gli sorrido. La cosa non mi dispiace. “Sai ieri era il mio 18° compleanno ed oggi volevo festeggiare.” “Bene e allora che festa sia. Seguimi.” Usciamo dal bagno e torniamo verso la sala. Giuseppe si infila nell’ultima fila e mi fa cenno di seguirlo. Ci sediamo. Lo osservo con aria interrogativa. Lui mi guarda e dice: “Sei sempre disposto ad accontentarmi ?” “Cioè a spogliarmi nudo?” chiedo. “Esatto!” risponde. “Ma come qui!” replico. “Si, qui davanti a tutti! La cosa non ti eccita!” Devo dire che in effetti la mia componente esibizionista era già in azione e l’uccello cominciava a tirarmi. Fissai Giuseppe negli occhi e poi mi tolgo il giubbotto di jeans e lo appoggio sulla poltrona accanto. Giuseppe ha ripreso a masturbarsi. Poi lentamente mi sfilo la maglietta da dentro i jeans e gli mostro gli addominali. Immediatamente comincia ad accarezzarmi infilando la mano nella maglietta e solleticandomi i capezzoli.
Mi solleva sempre più la maglietta fino a sfilarmela ed a lasciarmi a torso nudo. Si abbassa e mi lecca i capezzoli e poi più giù l’ombellico, e poi fino alla cintura dei jeans. Io intanto ho tolto le adidas. Mi slaccio la cintura ed i jeans poi li abbasso fino a sfilarli dai piedi. Ora sono in mutande. Giuseppe mi accarezza le gambe, poi ne solleva una ed inizia a baciarmi i polpacci, poi mi sfila il calzino e mi bacia e succhia le dita dei piedi. Intanto con la mano mi pastrugna il cazzo che ormai sporge dall’elastico delle mutande. Poi infila la mano nelle mie mutande e lentamente me le fa scivolare via dalle gambe: ecco sono nudo. I nostri movimenti hanno attirato l’attenzione delle altre persone li intorno. Giuseppe si è abbassato a leccarmi i coglioni, poi passa a leccarmi l’uccello e finalmente se lo prende in bocca e comincia a succhiare. Io gemo ad occhi chiusi con la testa buttata indietro sulla spalliera della poltrona. Ora sento una mano che mi accarezza i capezzoli, non può essere Giuseppe, socchiudo gli occhi è un tipo sulla 40na, con l’uccello in tiro già fuori dai pantaloni. Mi accarezza ed intanto strofina il cazzo sulla mia faccia. Mi giro e lo prendo in bocca. Il tipo comincia a scoparmi in gola. Giuseppe si alza e mi guarda spompinare il tipo. Si avvicina e comincia a sua volta e leccargli i coglioni. Lo vedo armeggiare con la cravatta, la sfila, poi toglie la giacca e subito attacca con la camicia, ora è a torso nudo anche lui. Altri si sono avvicinati. Sento qualcuno sedersi a fianco e cominciare ad accarezzarmi le coscie, poi me le solleva e comincia a giocare con il mio buchetto. Giuseppe si rialza. Slaccia i pantaloni ed in un sol colpo si toglie questi e le mutande ora anche lui è nudo. Si riabbassa verso di me e riprende a succhiarmi il cazzo. Intanto i cazzi che si strofinano sulla mia faccia sono diventati due. Non mi faccio pregare e spompino ora l’uno ora l’altro. Giuseppe si sta dando da fare leccandomi sotto i coglioni vicino al buco del culo. Questo mi fa eccitare moltissimo e mi sollevo per agevolarlo. Il tipo che si era seduto vicino a me approfitta e si butta sul mio cazzo prendendoselo in bocca fino in fondo. I due tipi cercano di infilarmi entrambi i cazzi in bocca ma l’operazione è complicata vista la posizione. Ho il cazzo durissimo e le leccate di Giuseppe mi stanno facendo andare in estasi. Percorro il suo corpo con la mano fino a trovargli le chiappe e comincio a titillargli l’ano. Poi mi inumidisco un dito e provo ad infilarglielo, entra con il dito e comincio ad andare dentro e fuori. Giuseppe sembra gradire perché mi afferrà la mano e la spinge dentro. Provo con due dita ed entro senza grosse difficoltà. Giuseppe mugola. Si rialza. Allontana il tipo che mi stava succhiando il cazzo, mi scavalca e si impala sul mio uccello. Entro nel suo culo con la cappella, lui si ferma un attimo ad assaporare le sensazioni che prova, poi lentamente si abbassa fino a ficcarsi tutto il mio cazzo nel culo. Si piega e mi bacia. Poi solleva il volto e ritrovatosi davanti i cazzi duri dei due tipi comincia a spompinare mentre ha preso a muoversi su e giù sul mio uccello. Sono al limite! Ad ogni colpo di Giuseppe lo assecondo spingendo il bacino verso l’alto. Giuseppe geme, mugolando con entrambi i cazzi in bocca. Accelero i colpi, sento che sto per venire. Una spinta per sfondargli il culo e lo riempio di sborra calda. Intanto i due tipi stanno sborrando nella bocca di Giuseppe ed io mi prendo tutto quello che cola fuori. Sento caldo sulla pancia, anche Giuseppe ha sborrato. E gli schizzi che arrivano sulla mia faccia e su quella di Giuseppe sono quelli dell’altro tipo che sta venendo a sua volta.
Tutti si allontanano. Restiamo io e Giuseppe, nudi l’uno nelle braccia dell’altro, coperti di sborra. Giuseppe mi sorride. Si rialza facendosi scivolare fuori il mio cazzo che ormai si sta ammosciando. Si siede accanto a me. “Beh, piaciuta la festa?” “Altroché!” Rispondo. Mi aiuta a recuperare i miei vestiti. Cerco le mutande, ma non le trovo. Giuseppe ride. Poi le sventola con una mano e dice:”Queste le tengo io per ricordo!” “Ehi ma come faccio ad andare a casa senza!” ribatto. Poi, dopo il lungo bacio che mi dà cedo ed acconsento; in qualche modo farò. Ci rivestiamo ed usciamo dal cinema.
Sono ormai le 7 di sera e fa già buio, devo sbrigarmi ad andare a casa. Giuseppe mi chiede dove abito. Dice che non è lontano da casa sua e si offre di darmi un passaggio. Accetto.
Saliamo sulla sua macchina e ci infiliamo nel traffico di corso XXII marzo, Giuseppe continua a sorridermi con l’aria da furbetto, poi dice: “Però il passaggio non è gratuito.” “Che intendi dire?” “Sai cosa mi piace.” Risponde. Lo osservo esterrefatto. “Ma siamo in strada in mezzo al traffico!” “Dai solo la parte di sotto, è buio. Non vedrà nessuno.” Intanto mi accarezza la coscia e poi la patta ed ha gia sentito che sono di nuovo in tiro. E’ perverso, ma in fondo mi piace e ormai sono eccitato. Mi slaccio ed abbasso i jeans, sono già con l’uccello all’aria visto che non ho più le mutande. Giuseppe mi guarda. “Nudo!” esclama. Allora tolgo le scarpe e mi sfilo completamente i jeans. Giuseppe si affretta a prendermi in mano il cazzo ogni volta che lascia il cambio. Sarà l’eccitazione di tutta la gente che lungo la strada non sa cosa stiamo facendo, tanto è che dopo un paio di colpi gli sborro in mano e schizzo sul cruscotto e sui tappetini. Giuseppe si porta la mano alla bocca e comincia a leccare i resti della mia sborrata schioccando la lingua in segno di apprezzamento.
Ormai siamo quasi vicino a casa. Dico a Giuseppe di fermarsi vicino al supermarket, non voglio che qualcuno mi veda arrivare a casa con uno sconosciuto. Mi rivesto. Giuseppe mi attrae a se mi bacia. Poi mi da un bigliettino da visita, “Chiamami se vuoi.” Lo saluto, scendo dalla macchina e corro verso casa. Non male come festa di compleanno.