Ricevo il suo sms la sera precedente:
depilati x bene e raggiungimi domani sera a questo indirizzo, è un negozio, entra e chiuditi dietro la porta.
Alle 21 del giorno seguente arrivo al negozio, entro e mi chiudo dietro la porta non senza una certa apprensione mista all'eccitazione di quando non sai bene cosa ti aspetterà di li a poco...pur avendone una certa idea.
Chiusa la porta, sento la sarracinesca elettrica abbassarsi dietro di me ed una voce provenire dal fondo del negozio che mi ordina di spogliarmi completamente nudo, fare quattro passi avanti e mettermi in ginocchio.
Il locale è completamente in penombra, vedo poco e nulla, ma eseguo l'ordine; una volta in ginocchio sento dei passi che si avvicinano, mi girano intorno più volte poi una mano inizia a correre lungo il mio corpo: mi stringe il viso, scende verso i capezzoli di cui saggia la sensibilità titillandoli con le dita per poi stringendoli a piene mani.
La mano continua a scendere fino al mio basso ventre dove trova il cazzo stretto tra le cosce ma già innaturalmente dritto: lo colpisce con un ceffone come ad avvertirmi che deve essere lui a condurre il gioco....ed a godere.
L'uomo a questo punto porta la mano sul mio culo, lo accarezza, lo stringe per saggiarlo, lo colpisce e, posizionatosi alle mie spalle, risale prendendo le mei braccia per portarle lungo la schiena e legarmi i polsi con una cravatta.
Solo a questo punto mi si para davanti in piedi a gambe aperte, sento l'odore del suo sesso che subito appare davanti ai miei occhi ancora piccolino. Non dice una parola, ma so cosa vuole quindi inizio a leccarlo in punta di lingua dalle palle fino ad avvolgerlo con la lingua ed a farmelo sparire in bocca.
In quella posizione sono costretto a suchiarlo senza mani, ma solamente con lenti movimenti della testa e della lingua. Immancabilmente inizia a divenire duro nella mia bocca, ne sento le venature sporgenti ed eccitanti che corrono lungo le labbra.
Proprio quando pensavo che stesse eccitandosi mi sibila: alzati puttana e sdraiati sulla scrivania a pancia in giù e gambe larghe: così messo ho il culo pericolosamente vulnerabile e la testa a penzoloni dall'altra parte.
Sento le mani aprirmi il culo, la sua saliva colarvi sopra ed infine un paio di dita che cercano di farsi spazio. Altra saliva ed altre dita; altra saliva ancora e sento le cinque dita spingere fino alle nocche: versa sopra un pò di unguento, spinge ancora ed entrano anche quelle.
Il mio culo è oramai spalancato per
lui, ammorbidito ed accogliente, ma lui sfila la mano e torna a porsi di fronte a me: mi prende la testa e, tappandomi il naso, mi costringe ad aprire la bocca per scoparmi li con il suo cazzo...fino in fondo...dopo qualche colpo è già coperto dalla mia saliva che gronda.
Ho la testa che esplode per l'ecitazione e la scopata in bocca quando sento due mani allargarmi nuovamente il culo: non te lo avevo detto, troia, ma questa sera devi soddisfare anche il mio amico.
Da quella posizione non riesco a vederlo, ma sento la sua gigantesca cappella che si appropria del culo ancora bello morbido per il masaggio di prima. Due colpi ed è dentro.
Non è un cazzo enorme, ma la cappella è sproporzionata e la sento lungo tutto il percorso che fa nel mio culo.
Come era immaginabile si cambiano di posizione un paio di volte, per poi farmi sedere sopra il cazzo dello sconosciuto che nel frattempo si è sdraiato per terra.
Il mio amico conosce bene la mia esuberanza e subito mi si para davanti, fa colare ancora un pò di olio ed inizia e penetrarmi anch'egli. Sublime e doloroso, due cazzi che si muovono insieme sfondando allo stremo il mio culo.
Oramai sento i loro cazzi duri e pulsanti che mi prendono fino in fondo quando me li sfilano senza troppi complimenti e mi mettono in ginocchio in mezzo a loro.
Apri la bocca gran troia.
Eseguo; pochi colpi di mano, me li cacciano entrambe in bocca e subito iniziano a fiottare una quantità tale di sborra che dopo poco inizia a colarmi lungo tutto il corpo.
Mi slegano.
Ora posso godere anche io mescolando il mio godimento al loro lungo il corpo.
Questa volta non c'è che dire, si è superato: mi hanno ridotto ad uno straccio, ci ripuliamo, facciamo passare il rossore e via...aperitivo in attesa di un prossimo incontro.