Quasi le quattro del mattino, l'autostrada praticamente deserta. Il navigatore mi avvisa che il prossimo grill è a 25 km ma a 3 km c'è un parcheggio. Ok penso, una pisciatina, una sigaretta e via. Altri 100 km e sono a casa. Supero un camion, ecco il cartello del parcheggio”500mt”, metto la freccia. Il luogo e piccolo, senza toilette e deserto. Fermo l'auto e il piccolo piazzale si illumina a giorno. Il camion che avevo superato si ferma dietro la mia auto. I fari del camion si spengono e cala di nuovo il buio. Decido di aspettare a scendere, voglio vedere se l'autista scende, non si sa mai. L'attesa dura poco la portiera si apre e vedo nello specchietto una sagoma scendere. Scendo anch'io, mi avvicino un po' al camion e osservo l'uomo che, ancora non riesco a vedere bene, mentre piscia.
Non fa nulla per coprirmi la vista, anzi si gira verso me e mi chiede :”ti serve qualcosa?”. La voce è di una persona giovane, nella quale non noto ostilità, così gli rispondo:” mi piacerebbe guardarti il cazzo mentre pisci”. “Se stai lì non vedi nulla, ma se davvero mi vuoi vedere pisciare,devi prima aspettare che il cazzo mi si sgonfi.” mi avvicino sperando che sia anche un tipo carino ma soprattutto ben attrezzato e nessuna delle mie aspettative viene delusa. “Ti spiace se ti aiuto a farlo sgonfiare?” gli chiedo ironico. Non mi risponde, ma si abbassa in un sol colpo jeans e boxer, allungo la mano su quel ben di dio e comincio a segarlo piano. Anche il mio cazzo è ormai di marmo, con la mano libera mi slaccio la cintura, i jeans, abbasso i boxer e inizio a massaggiarmi lentamente, senza mai togliere gli occhi dai suoi che sono chiari e resi magnetici dalle folte ciglia scure. Le nostre bocche sono a pochi centimetri l'una dall'altra, la sua è particolarmente bella, le labbra carnose e rosa a scoprire denti bianchi. Sono eccitatissimo. Voglio baciarlo ma non oso per paura di rompere quel momento magico.
Lui deve intuire la mia eccitazione, sento il suo alito che sa di sigaretta sulle mie labbra, una sensazione che dura pochi istanti, perché la sua lingua sta già esplorando la mia bocca, duellando con la mia. Mi sussurra all'orecchio tutta la sua voglia e mi chiede se mi va di salire in cabina per stare più tranquilli e comodi. Gli dico di si anche se non so bene come sia l'interno di una cabina. Me l'aspetto un po' trascurata e mi sbaglio alla grande. Tutto è in ordine e la cuccetta dietro i sedili è un letto con lenzuola pulite. Inizia a spogliarmi e un po' mi vergogno per il mio fisico non esattamente tonico, ma sono anche sorpreso perché mi sono auto convinto che sia uno di quelli a cui basta svuotare le palle senza pensare a procurare piacere, meglio ancora senza spiccicare una parola. E' evidente che mi sono sbagliato di nuovo.
Quando sono completamente nudo mi fa sdraiare nella cuccetta, in un secondo è nudo anche lui e si sdraia delicatamente sopra di me. La voglia di entrambi è animalesca, le lingue si cercano, i nostri cazzi premono uno contro l'altro schiacciati fra i nostri corpi caldi. Senza mai staccarci invertiamo le nostre posizioni, mi ritrovo sopra di lui.
Piano piano, senza mai staccare la bocca dal suo corpo scivolo all'indietro. Il suo torso è ricoperto da una scura e morbidissima peluria castana, gioco con i suoi grandi capezzoli rosa che contrastano con la pelle ambrata, scendo ancora fino all'ombelico indugio un pochino con la punta della lingua. Lo sento tremare, sento già la punta del suo cazzo sfiorarmi il mento. Comincia ad ansimare mentre la mia lingua esplora ogni centimetro del suo bastone che ormai è d'acciaio. A fatica me lo infilo in bocca senza riuscire ad arrivare alla base. Perdo il controllo, gli succhio le palle cercando anche di andare oltre. Lui solleva le gambe e la mia lingua scivola sul suo buco. Mi chiede di girarmi e lo accontento. Sento le sue mani perlustrare il mio corpo, la sua lingua sul mio cazzo. Scivolo in avanti per tornare a succhiare la sua rosellina. Lui alza di nuovo le gambe e io le blocco con le braccia. Anche la sua bocca adesso è vicina al mio culo, sento che mi lecca le chiappe, le allarga con le mani e la sua lingua si fa timidamente strada fino alla mia rosellina. Anche lui è fuori controllo. Si fa audace, la lingua adesso si fa strada come un piccolo cazzo dentro di me. I miei mugolii di piacere lo eccitano. Sento i suoi piccoli morsi sulle chiappe, la sua bocca che risucchia il mio buchino, la sua lingua turgida sempre più dentro di me, le sue mani ovunque sul mio corpo. Mi sposto di nuovo sulla schiena, lui si gira e cerca la mia bocca, mi solleva le gambe e se le appoggia sulle spalle. Sento la sua cappella spingere delicatamente sul mio buchino.
Non sono certo vergine ma, le sue dimensioni mi spaventano. Gli sussurro di far piano e lui mi tranquillizza e mi dice che se mi fa male si ferma subito. Centimetro dopo centimetro lo sento entrare dentro di me. Quando sento i peli del suo pube sulle mie chiappe capisco che è completamente dentro di me. Fa male e lui lo capisce dalle smorfie sul mio viso. Fa per ritrarsi ma lo blocco con le gambe, lo trattengo dentro di me e lui rimane immobile ma mi bacia. Un po' alla volta il dolore lascia il posto ad un godimento che da molto non provavo. Inizia a muoversi piano dentro di me, mi stuzzica i capezzoli, mi succhia i lobi. Sento che siamo una cosa sola. I movimenti divengono sempre più veloci e profondi e mi rendo conto che senza nemmeno essermi sfiorato sto per raggiungere l'orgasmo e anche lui è al culmine, un affondo quasi violento, un grugnito animalesco e sento il mio intestino riempirsi del suo seme. Nello stesso momento, con sincronia perfetta vengo anch'io in un doppio spossante orgasmo. Il mio seme si sparge fra i nostri corpi sudati mentre sento il mio ano pulsare attorno al suo cazzo ancora dentro di me. Abbiamo entrambi il fiatone e restiamo così alcuni minuti.
Lui sdraiato sopra di me con la testa sulla mia spalla. Mi bacia ancora e si sposta. Si mette di fianco e resta a fissarmi. Gli chiedo se va tutto bene e mi risponde che si, anzi molto molto di più delle sue attese. Inizia a raccontare che per lui è l primo rapporto completo con un uomo, che di pompini ne aveva avuti parecchi e qualcuno aveva anche provato a farlo ma una cosa così non era mai capitata. Gli rispondo che ne sono felice perché anche per me è stato fantastico. Incontri così non se ne fanno spesso e l'alchimia non si crea a comando.
Mi confessa che nemmeno ad una donna aveva mai voluto leccare il culo ne se l'era mai fatto leccare ma che con me era venuto naturale. Continuiamo a chiacchierare e mi racconta un po' di se e io di me. Dalle tendine tirate della cabina filtra la luce e ci rendiamo conto che è ormai l'alba. Ci ricomponiamo e quando sono pronto per scendere mi passa un biglietto dove ha scritto il suo numero. Gli dico che non lo voglio e ci rimane male. Allora aggiungo che gli lascio io il mio e se ne avrà voglia mi chiamerà lui. Mi metto a ridere e gli dico che non so nemmeno come si chiama. Ride anche lui e risponde: Sakis. Un ultimo bacio e scendo.
Di nuovo al volante della mia auto penso che vorrei rivederlo e che forse è stato un errore non prendere il suo numero ma anche se non si facesse vivo mi rimarrà un bel ricordo del nostro breve amore.