lunedì 6 giugno 2011

Racconti gay: estate calda

Racconti gay: estate calda
Era piena estate
Dal paese dove abitavo ci voleva mezzora di cammino per una piccola spiaggia lungo la costiera.
Tutti i giorni Gianni e io si attraversava una galleria, (vecchio rifugio antiaereo) e per farlo avevamo forzato la vecchia staccionata di legno.
A 15 anni non si avevano molti pensieri, l’argomento che occupava i nostri pensieri era il sesso, fra noi si parlava di ragazze di posizioni di sogni erotici, insomma di tutti gli argomenti che servivano a eccitare le nostre fantasie e il nostro sesso, logica conseguenza ?!......... la pratica più comune, quella che avrebbe dovuto farci diventare ciechi se lo facevi troppo….


Beh noi lo facevamo tutti i giorni, più volte il giorno, da soli e assieme, ma non siamo diventati ciechi, ……ma ci ha fatto nascere il desiderio di provare qualche cosa di diverso, cosa si prova a masturbare un altro?
Questo è stato il primo dilemma. Un giorno mentre si tornava dal mare Gianni mi ha detto: proviamo a masturbarci a vicenda?
Era un pensiero che avevo gia da diversi giorni, la risposta è stata ovvia, ….
Ci siamo tolti i bermuda e il costume eravamo gia con il cazzo duro entrambi, Gianni mi ha subito preso e ha cominciato a muovere la mano sul mio cazzo, non molto lungo, ma gia di un diametro notevole e con una cappella lucida e larga come un fungo. È bello Franco, fa un bell’effetto sentirlo in mano, e ha continuato lentamente a masturbarmi.
Dopo un po’, ho sentito il mio orgasmo che arrivava, Gianni mi fai sborrare fermati, voglio che me lo tieni ancora in mano, e mi masturbi.
Franco lasciati andare voglio vederti sborrare, e ha continuato a masturbarmi fino a che il piacere mi ha travolto e ho urlato, mentre godevo, Gianni ha messo la mano davanti per raccogliere la mia sborra, e mentre continuava lentamente a masturbarmi ha leccato il mio sperma, prima con sospetto, poi con golosità; franco è buona mi piace, la vuoi assaggiare anche tu?
E mi ha portato la mano alla bocca. Ma ho rifiutato, era troppo.
Poi toccava a me, ho preso il suo cazzo in mano, era durissimo e lentamente ho cominciato a segarlo, sono bastati pochi movimenti che anche lui ha goduto. Franco è una cosa bella, lo rifacciamo? Si possiamo rifarlo ogni volta che vogliamo.

Da quel giorno, quando eravamo in galleria ci si masturbava, fino a che Gianni, mentre mi masturbava si è inginocchiato davanti a me e ha cominciato a leccarmi la cappella, ogni volta che la lingua mi toccava era come una scossa, Gianni è stupendo dai, continua.
E gli ho preso la testa e ho spinto la sua bocca sul mio cazzo, Gianni dai succhiami sei bravissimo
E la sua bocca era calda e vogliosa, mi prendeva tutto e mi leccava, mentre le sue mani si avvinghiavamo intorno alla mia vita per tenermi stretto, Gianni ti piace? Lui ha accennato di sì con la testa senza lasciarmi un attimo, anche a me piace come lo fai, e voglio che lo fai sempre, mi fai impazzire, dai continua sei fantastico……. E ho goduto dentro la sua bocca, non volevo che lo togliesse e gli tenuto stretto la testa contro di me tanto che non riusciva a respirare, ma non ha perso una goccia della mia sborra. Quando mi sono ripreso Gianni era ancora in ginocchio e aveva tra le mani il mio cazzo ormai mollo e lo baciava dolcemente, franco mi prometti che me lo dai solo a me?
Mi piace da impazzire, sai tenerlo, baciarlo, succhiarlo e berti tutto, Franco promettimelo.
Sì Gianni lo darò solo a te, ma voglio che tu faccia tutto quello che ti chiedo. Sì Franco tutto quello che vuoi.
Fu un’estate di continuo godimento, Gianni era affamato e io avevo sempre voglia, il sesso era troppo bello.
Ma con la fine della estate addio spiaggia e addio galleria, rifugio e alcova.
La scuola era iniziata, due classi diverse, ma si studiava assieme, solo studiare, da me circolavano nonne, fratello e sorelle, non potevamo fare nulla, Gianni ogni tanto allungava le mani, ma era peggio, ci lasciava con più voglia di prima.


Poi la madre di Gianni fu assunta in ospedale e quando era di turno pomeridiano avevamo la casa vuota solo per noi fino alle 19, quando rincasava suo padre.
I nostri incontri ricominciarono con più foga di prima.
Il primo giorno che andai a “studiare “ da lui mi ha preso per un braccio e mi ha portato in camera sua, mi ha spogliato completamente baciandomi il corpo, mentre lo denudava. Mi ha fatto sdraiare sul letto e si è spogliato, sotto aveva un paio di mutandine di pizzo della madre, franco ti piaccio cosi?
E mi sì e messo a cavalcioni vicino alle caviglie cosi che la sua bocca era sul mio cazzo e cominciò un lungo e lentissimo pompino, avevo voglia di godere e lui si fermava, quando sentiva che ero prossimo al godimento.
Dopo avermi tenuto su alla fine ha dato sfogo al mio piacere, mi ha bevuto, mentre la sborra schizzava dentro la sua gola e il mio cazzo a ogni schizzo sussultava.
Dopo sdraiato al mio fianco mi ha detto, Franco, ma tu non hai desiderio di baciarmi, di possedermi?
Io è un po’ che sogno di essere preso da te, come se fossi la tua donna.
È stato il primo bacio che ho dato a un maschio………… dolcissimo.


Gianni mettiti a pancia sotto, e ho cominciato a sfilargli le mutandine di pizzo. Il suo culetto era una montagnola di carne bianca e tenera, la carne era morbida e liscia come una pelle di pesca. prima lo ho accarezzato con entrambe le mani , stringevo le sue chiappe come volessi spremerle, poi le ho allargate e ho visto il suo buchetto piccolo e chiuso, ho appoggiato un dito sullo sfintere e ho spinto. Gianni ha urlato, Franco mi fai male fermati. È stata la scoperta che non si poteva entrare cosi di colpo senza preparazione…….
La saliva è stato il primo lubrificante, il dito è entrato piano piano, Gianni tra un mugolio di piacere e un sospiro di dolore spingeva il suo culetto verso di me per sentirlo dentro di tutto.
Quel giorno il mio dito è stato lo strumento del suo godimento.
Alla sera Gianni mi telefona e mi dice che i suoi dovevano andare al paese il fine settimana e lui sarebbe rimasto a casa, se fossi riuscito a convincere i miei a dormire da lui avremmo avuto il tempo per divertirci come volevamo.
Naturalmente sua madre ha chiesto alla mia se potevo fare compagnia a Gianni, il gioco era fatto.
Venerdì sera i suoi genitori partirono e noi restammo finalmente soli.
Gianni mi ha chiesto di aspettare in sala e si è chiuso in camera.



Dopo poco è uscito con un paio di slippini rossi come il fuoco e si è inginocchiato davanti a me e mi ha baciato, un lungo bacio pieno di promesse, poi lentamente mi ha spogliato, sono rimasto solo con le mutande, mi ha preso per mano e a luce spenta mi ha portato in camera dei suoi genitori.
Il lettone era nostro. Si è infilato sotto le coperte dopo un attimo gli slippini volavano via.
Mi sono infilato anche io e abbiamo cominciato a baciarci, toccarci, mi ha preso la mano e la ha messa sul suo cazzo e in un’orecchia mi ha detto: Franco masturbami ancora una volta prima di essere sverginato da te……….
È stata una sega lenta e dolcissima, ma al momento che iniziava a godere si è stretto il cazzo forte in punta e mi ha detto aspettami, e di corsa è andato in bagno.
Quando è tornato, mi ha detto Franco non potevo mica sborrare sulle lenzuola di mamma sai che casino….
Ora voglio essere sverginato da te……
Sul comodino cera una scatola di crema nivea, si è messo a pancia sotto e con il dito ho cominciato a ungergli il buchetto, il dito penetrava sempre più velocemente e spingeva la crema dentro il suo culetto, poi ho infilato anche il secondo dito, subito il suo culetto ha tentato di chiudersi, ma lentamente si è rilassato, avevo il cazzo ormai duro come un bastone e ero impaziente di sentirlo dentro.
Mi sono passato la crema anche sul mio cazzo e mi sono sdraiato sopra di lui, le sue mani aprivano le chiappe, la mia cappella puntava il suo sfintere, ho cominciato a spingere lentamente, lo sentivo cedere piano, ma … Franco fermati aspetta un momento , mi fa male.
Mi sono fermato, ma non ho tolto la mia cappella dal buchetto, dopo un momento e tanti morsetti sul collo ho sentito che si rilassava, ho ricominciato a spingere, ormai la cappella stava dilatando lo sfintere, era quasi entrata, ma di nuovo Franco fermato mi fai un male cane……….
La ho sfilata e ho ripreso la crema e ho di nuovo riempito il suo buchetto e spalmato di nuovo il mio cazzo.
Le dita ormai entravano senza problemi e dopo un po’ di stantuffate con la mano gli ho detto Gianni ora non mi fermo più, ho troppa voglia di sverginarti e sborrarti dentro.
Di nuovo addosso e di nuovo la mia cappella comincia a farsi strada, Gianni comincia a mugolare dal dolore, io insisto e sento la cappella che di colpo passa lo sfintere ed è dentro……siiiiiiiiiiiiii finalmente sono dentro la sua pancia, ti fa tanto male Gianni?


Ora che la cappella è passata un po’ meno franco muoviti piano voglio godermi ogni momento.
Piano ho cominciato a muovermi e il cazzo scivolava sempre di più nella sua pancia, fino a che sono stato tutto dentro.
È stata una sensazione esaltante di possesso che ha fatto partire in una delle più belle sborrate della mia vita.
Sono rimasto dentro di lui fino a che il cazzo è diventato molle, Gianni mi si è stretto e mi ha detto amore ora sono tuo.
E mi ha abbracciato stretto. Ci siamo addormentati cosi
Mi sono svegliato al tocco di una bocca sul mio cazzo, era Gianni che mi baciava, quando si è accorto che ero sveglio, mi ha detto buongiorno mio uomo come ti senti?
Nel frattempo il mio cazzo un po’ per il mattino, un po’ per i baci era di nuovo duro, bene Gianni molto bene e ho voglia di possederti vieni
Si è subito girato e mi ha detto sì mio uomo eccomi pronto.
Anche questa volta ho usato la crema, ma la penetrazione è stata più facile e quasi indolore.
Ho cominciato a pomparlo lentamente, sfilandolo quasi tutto per poi affondare di nuovo in lui. Sentivo il suo corpo reagire per farmi entrare ancora di più, mentre il suo respiro accelerava, e dalla bocca uscivano suoni sempre più forti, fino a che un grido soffocato dal cuscino mi ha annunciato il suo primo orgasmo.
Continuavo a pomparlo, ma dopo un attimo, fermati Franco ti prego fermati non capisco nulla.
Lo ho sfilato e subito mi ha abbracciato, tienimi stretto ti prego gira tutto intorno.
Solo dopo alcuni minuti mi ha detto, mamma mia mi sembrava di esplodere non capivo nulla, è stato bellissimo, se questo è un orgasmo ……. beate le donne.
Ci siamo messi a ridere e Gianni mi continuava a dire, Franco ma che bello, che paradiso,
Ci siamo alzati, io nudo lui ha indossato gli stessi slip e siamo andati in cucina. La colazione è stata fantastica, nutella marmellata latte.
Solo che io ho mangiato le fette biscottate Gianni invece mangiava dopo aver preteso che lo imboccavi con le dita.
Poi ha infilato il mio cazzo nel barattolo della marmellata e ha cominciato a leccarmi lentamente fino a pulirmelo tutto, dopo è stata la volta della nutella, quando ha finito, gli ho detto ora come faccio che è cosi duri?
Un sorriso maialetto e mi ha preso per mano siamo tornati a letto e mi è venuto a cavallo impalandosi, mentre entrava dentro mi disse ora ti faccio godere io, e subito ha iniziato a muoversi.
Ruotava il bacino cavalcava, accelerava, si fermava, mi ha portato all’orgasmo lentamente ma inesorabilmente quando ho cominciato a godere si è seduto letteralmente sul mio cazzo, sai Franco cosi mi riempi bene………….


Il nostro week-end è stato un susseguirsi di orgasmi, la domenica sera dopo un. Ultima sborrata in bocca bevuta con tutta la voglia, Gianni mi ha detto, dobbiamo vestirci possono arrivare.
È stato un momento molto malinconico, un ultimo bacio e ci siamo messi davanti al televisore. Dopo poco sono arrivati i genitori, la madre prima ci ha guardato e poi dopo aver baciato Gianni gli ha chiesto siete stati bravi? Sì mamma come vedi tutto in ordine
E rivolto a me vi siete divertiti ? sì signora molto…….
Ho salutato tutti e sono tornato a casa……….