sabato 18 giugno 2011

Racconti gay: Un bel ragazzo

Racconti gay: Un bel ragazzo
Era primavera, la scuola era quasi finita e il mio primo anno di superiori era agli sgoccioli.
Fra 15 giorni la scuola sarebbe finita, avremmo visto i tabelloni finali e tutti a casa, per poi rivedersi in qualche discoteca o altrove durante l'estate.

Il mio banco era quello in fondo, quello con più scritte sul muro, quello dal quale proveniva la maggior parte del casino che c'era in classe.
Vicino a me sedeva Davide, bello, biondo, occhi marroni, e un gran bel fisico da atleta, calciatore per la precisione.

Quel venerdì c'era Educazione Fisica per cui ci apprestammo, zaino in spalla, a scendere giù in palestra per la lezione.

Quella era una delle ultime lezioni e il prof ci promise che le ultime lezioni, iniziavano e finivano con il calcetto.
Ci divise in squadre e io e Davide eravamo in squadre diverse. Lui faceva l'attaccante e io il difensore, toccava a me marcarlo, stretto ma molto stretto.

Durante un azione andammo entrambi a colpire la palla di testa e ci scontrammo, cademmo a terra e lui sanguinava leggermente da un sopracciglio, per cui il prof ci mandò in infermeria a medicarci.

Lui mi diede del coglione, dello sfigato e io non stetti con le mani in mano e mi feci sentire per bene.
Mentre lo stavo medicando da vicino, noto che il suo pacco e gonfio e che se lo tocca.
Ad un certo punto mi fa, estraendo il cellulare dallo zaino: guarda che video porno che ho.
Stiamo li a guardare i video per 5 minuti, figone che si fanno trombare da negri muscolosi, bellisime bionde e cazzoni. Siamo tutti e due eccitati e decidiamo di tirarci una sega, tanto si è fra uomini.


Lui tira fuori un cazzo di 17 cm e dopo poco tiro fuori il mio, di 18 cm, iniziamo a spararci una sega, fino a quando lui mi dice di avere male ad un braccio e mi chiede di fargliela io.
Prendo il suo cazzo in mano e comincio ad andare su e giù fino a quando mi sborra nelle mani copiosamente, mi lecco le mani, il suo sperma è delizioso.
Poi mi si avvinghia al cazzo con la bocca, comincia a ciucciare come nemmeno una donna può.
Poi ad un certo punto mi dice che vuole provare a prenderlo nel culo, ma di andare piano perchè ha paura.
Io prima gli lecco il culetto, poi quando è lubrifcato, comincio a penetrarlo, lui si lascia sfuggire un gridolino, ma poi tenta di non urlare, per non richiamare l'attenzione del prof e dei miei compagni, vado avanti e indietro con difficoltà perhè è molto stretto, vedo che ha male ma che allo stesso tempo gode, andiamo aventi cosi fino a quando non estraggo il pene e glielo metto in bocca, sborrandogli in gola.


Sono insaziabile e voglio provare pure io il sesso anale, mi metto a pecora e mi lascio penetrare da quel bellissimo membro duro e turgido, godo come una vacca, sono la sua vacca,mi stende, mi alza le gambe e me lo infila, mentre me lo infila mi fa una sega, dopo poco lui viene e io pure.
Siamo un insieme di sperma e sudore.
Ci lecchiamo l'un con l'altro la sborra rimasta sui nostri corpi.
Lo osservo.

Lui mi dice che sarà la prima trombata di una lunga serie.
Usciamo dall'infermeria, e la nostra vita non è più quella di prima.