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lunedì 22 agosto 2011
Racconti gay porno gratis: A 16ANNI HO SCOPERTO LA MIA SESSUALITA’
Avevo circa 16anni, cresciuto in una famiglia cattolica, ogni domenica andavo a messa e all’oratorio. Un sabato vado in chiesa a confessarmi, mi viene indicato dal sacrestano di andare in sacrestia che don Ivano mi avrebbe confessato, il sacerdote mi fa cenno verso un inginocchiatoio e mi inginocchiare, lui si siede accanto a me, mentre mi confessava ho sentito la sua mano che iniziava ha toccarmi, il prete mi dice di alzarmi e il toccamento è arrivato al mio uccello ormai indurito, mentre mi toccava sentivo un piacere, sentendo questo grande godimento, lo lascio fare, mi sbottona i pantaloni e mi prende in mano il mio cazzo e inizia una bellissima sega, mi chiede di andare nello stanza dietro la sacrestia che saremmo stati più tranquilli, lo seguo, arrivati nella stanza mi fa spogliare e inizia a leccarmi tutto, mi succhia il cazzo e mi mette a novanta gradi mi allarga le chiappe e inizia leccarmi il buco del culo, dal piacere mi sembrava di sentirmi mancare, don Ivano tira fuori il cazzone e mi chiede di toccarlo, s’interrompe e mi chiede se mi piace, ho risposto che mi piaceva moltissimo, dopo il mio consenso, mi finisce con un super pompino, con una sborrata molto abbondante, ma il prete da esperto bocchinaro a succhiato fina l’ultima goccia della mia sborra, chiedo a don Ivano, ma quello che abbiamo fatto è peccato, mi risponde Daniele quello che fai con un prete non è mai peccato.
Dopo la scuola come al solito mi trovo all’oratorio, si gioca a bigliardino, si gioca al pallone, si passa il tempo, ma da quando don Ivano si è avvicinato a me, le cose andavano proprio bene, regali, mi dava qualche migliaia di lire, insomma era pieno di attenzioni, un pomeriggio mi dice vieni in canonica che ti devo parlare, mi porta nella sua camera da letto e mi dice spogliati mi metto nudo, don Ivano si spoglia mi coricare sul letto e inizia a baciarmi su tutto il corpo, mi chiede baciami il mio coso, non capivo, ma dove, prendi in bocca il mio cazzo, con molte perplessità glie lo prendo in bocca, la cosa mi piaceva, nella sostanza ho iniziato il mio primo pompino, all’improvviso una grande sborrata in bocca e mi dice, ingoia che ti fa bene, la crema lo ingoiata tutta, mentre ingoiavo la sborrata del prete pensavo che mi sarebbe piaciuto farlo anche ai ragazzi dell’oratorio, intanto il don me lo prende in bocca, così eccitato e gli sborro subito in bocca, finito di godere don Ivano mi dice, ora in avanti sarai il mio ragazzo, rispondo al don, che cosa vuol
dire e mi risponde sarai la mia puttanella.
I miei compagni dell’oratorio, mi dicono guarda che don Ivano è un culatone, rispondo è soltanto gentile con tutti i ragazzi, ma i ragazzi, mi rispondono non sarai diventato un culatone anche tu, mi faccio una risata e la cosa finisce li. Ma sospetto è rimasto, dopo qualche giorno i ragazzi mi fanno un tranello, mi portano nello spogliatoio del campetto di calcio, entrati erano in quattro, si tirano giù i pantaloni e mi dicono fai i pompini al prete e adesso lo fai a noi, tutti e quattro col cazzo fuori in due con forza mi mettono in posizione e mi ficcano in bocca il primo cazzo, mi vergognavo, ma spompinavo con molto piacere, me le sono presi tutte e quattro con quattro ricche sborrate pulendo bene tutti cazzi senza perdere un goccia di quel buonissimo nettare, finito di fare la puttanella, i ragazzi mi dicono troia la prossima volta ti rompiamo il culo, e io mi sono detto magari!!
Tanto la voce girava, i ragazzi dicevano Daniele è un frocio, mi vergognavo, ma mi faceva sentire puttana, sentirmi puttana mi segavo tutte le sere, un sera durante la proiezione di un film nel cinema dell’oratorio, ero vicino al sig. Luigi responsabile di tutte le attività dell’oratorio, persona sposata con due figlie, mi sento una mano sulla coscia e pian piano prende il cazzo in mano, prima che finisce il film, mi dice ti accompagno a casa in macchina e così è stato, una volta in macchina, come uno affamato di cazzo me lo prende in bocca e pompa e dopo non molto mi dice troietta fammi un pompino tu, lo prendo in bocca e mi fa una sborrata che ingoio, il sig. Luigi mi finisce con un pompino, il ruolo di troietta mi faceva sentire sempre più figa e indossavo biancheria intima femminile e mi profumavo come una vera zoccola.
Un pomeriggio don Ivano mi invita in camera sua, mi fa spogliare come le altre volte, alla vista delle mie mutandine rosa con il pizzo sembrava impazzito, era diventato più volgare e mi dice sarai la mia donna anzi la mia puttana, mi fa mettere alla pecorina mi assicura che non mi farà male, mi lubrifica il buco del culo con una crema e inizia a puntare il suo grosso cazzo sul mio buco e spinge, con violenza mi da un colpo mi entra nel mio culo quel grosso cazzo duro, un dolore tremendo ma anche tanto piacere, più mi scopava più godevo e sempre di più mi sentivo figa, il prete mi scopava con colpi fortissimi sentivo le sue palle attaccate al mio culo, all’improvviso, urlava puttana, troia, haa haa haa, troia ti sborro in culo era così abbondante la sborrata che mi colava sulle gambe, per farmi godere, mi prende in bocca il mio cazzo e mi fa sborrare, mi vesto e il don mi da un bacio e mi dice ciao Daniela sei la mia troietta.
La mia nuova sessualità mi faceva sentire realizzato, ogni giorno rimediavo qualche pompino sempre rigorosamente con ingoio, ma i ragazzi me la avevano promesso che mi avrebbero scopato, arrivano in sette e mi portano nello spogliatoio del campetto di calcio, i ragazzi si mettono nudi, mi dicono troia spogliati, levo i pantaloni, alla vista delle mutandine femminili si sono messi a ridere e commenti che sentivo, ero questi: sei diventata una zoccola senza ritegno e a desso troia spompina e mettiti alla pecorina che ti sfondiamo e proprio da troia me le sono fatti tutte sette, avevo sborrate in culo, in bocca e in faccia, ormai ero la puttana dell’oratorio.
Da vera puttana, i cazzi non ostate che ne prendevo tanti non mi bastavano, quando potevo andavo in un cinema noto ritrovo gay, nel cinema vedendo un giovinetto disponibile, mi sono fatto una decina di persone, i più arrapati erano i militari, prendevo cazzi in culo, facevo pompini, mentre lo prendevo in culo e spompinavo riuscivo fare anche qualche sega, uscivo da cinema, tutto sborrato ero così felice che mi sentivo profumato.
Quando non andavo all’oratorio o al cinema, andavo in un boschetto vicino a casa mia mi facevo i mie cinque o sei cazzi che mi facevano stare bene, perché assolvevo al ruolo che mi avevano dato e che mi sono dato una vera PUTTANONA.
Oggi ho 67anni, se metto in fila tutti i cazzi che ho preso, da Milano supero senza altro Parigi, alla mia età, sarà che ho un bel culone accogliente sono ancora molto richiesto, mentre scrivo ricordando tutti i cazzi mi sono preso, sono così tanto eccitato, CHE MI SONO SPARATO UN SEGONE CON UNA BELLA SBORRATA!!!!!!!!!
Scusate, stavo dimenticando che per anni, sono stato l’amante del Prete.