All’alba uno dei capigruppo dava la sveglia, il tempo di mangiare qualcosa per una rapida colazione e preparare il necessario, dopodichè ci mettemmo subito in cammino per l’escursione.
La gita fu molto interessante, gli anziani ci spiegavano una marea di cose interessanti, è incredibile come delle cose all’apparenza banali, spiegate in un certo modo, riescano in un secondo a prendere un fascino inaspettato…
Ancor più interessante fu come si svolsero gli eventi nel pomeriggio e soprattutto la sera…
Gianni, un ragazzo del gruppo mise male una gamba durante la percorrenza di un sentiero molto scosceso, e si slogò gravemente una caviglia. Uno degli anziani gliela steccò secondo i crismi del pronto intervento, ma gonfiava a dismisura, tanto da pensare ad una frattura. Fu chiamato il pronto intervento e dopo poche decine di minuti l’elisoccorso se lo portò via…
Nulla di straordinario di per sé, son cose che capitano di sovente in questo tipo di situazioni, ma ciò che diventò interessante per me e Stefano, come racconterò a breve, fu che Andrea, il compagno di tenda di Gianni rimase da solo… Al ritorno fu il capogruppo a chiederci a me e a Stefano, data l’età più o meno simile alla nostra, se volevamo farlo diventare il terzo componente della tenda…
Io e Stefano lì per lì ci guardammo negli occhi, e con intesa telepatica recepimmo nelle nostre menti il messaggio “addio felici notti di sesso”…
Tornammo al campo e arrivò presto la sera, ovviamente non potemmo rifiutarci, e così Andrea diventò il nostro compagno di tenda…
La sera ci infilammo le tute, mentre Andrea si spogliava, rimanendo in slip bianchi, non potei far a meno di notare le dimensioni del suo pacco, davvero davvero interessante, girai gli occhi e vidi che Stefano era anche lui incantato a fissarlo, se Andrea se ne fosse accorto ci avrebbe scoperto all’istante, eravamo ipnotizzati…
- “ragazzi, fa freddo la notte verò?” disse Andrea…
- “guarda Andrea” gli risposi, “a dire il vero io e Stefano abbiamo trovato una soluzione d’emergenza ieri sera, perché c’era da morire…” e gli spiegai che unimmo i sacchi a pelo creandone uno matrimoniale per scaldarci con i corpi, inoltre nella mia mente pensavo che a quel modo sarei potuto rimanere a contatto fisico con Stefano, la scusa reggeva, ce lo aveva insegnato il capo infondo eheh…
- “cavoli, avete avuto un’idea geniale” rispose, ma mi sa che io patirò di più il freddo dormendo nel sacco a pelo singolo…
- “perché non ti unisci a noi?” intervenne Stefano. Mi si gelò il sangue. Pensai tra me e me “ma che idiota è? Avevo trovato l’escamotage per fare qualcosa di notte e lui aveva tirato fuori sta proposta da imbecille… In realtà Stefano era ancora attratto da quel pisellone che avevamo scorto sotto gli slip, e anche io non mi ero ancora distolto da quel pensiero… chissà come doveva essere all’azione…
- “Stefano ma dici sul serio? Vale tu saresti d’accordo? Ma poi non stiamo stretti?”
Non potevo più far nulla… “Andrea, macchè scherzi, se ti và e la cosa non ti mette in imbarazzo per me non ci son problemi, io e Stefano siamo cresciuti assieme e non ci siam fatti problemi, se a te la cosa non crea imbarazzo o altro per me puoi dormire assieme a noi, e lo spazio non manca, se fa come ieri notte, saremo costretti a farci talmente piccolini per il freddo che potrebbero starcene altri due tranquillamente” e ci facemmo tutti una bella risata…
Ci infilammo nel sacco a pelo e spegnemmo la luce…
Avevo gli occhi spalancati, in quella tenda c’era un livello di testosterone straripante, ci disponemmo Stefano sulla mia sinistra, io al centro e Andrea alla mia destra, con l’intesa che nelle prossime notti avremmo fatto a turno perché chi stava in mezzo “era il più fortunato” (…) perché stava più caldo…
Passati pochi minuti Stefano mi abbracciò come la sera prima, faceva un gran freddo, io imbarazzato mi rivolsi ad Andrea e gli dissi che mi sarei avvicinato a lui per creare calore…
- “certo Vale! Appiccicati come una cozza, non farti problemi, “siamo tra maschi, no?””… già, era proprio quello il punto…
Andrea mi dava le spalle e io davo le spalle a Stefano, facevamo un bel trenino insomma, e dietro di me sentivo già il vagone che si voleva agganciare… ma anche io iniziavo al contatto del mio pacco col sedere di Andrea ad avere movimenti tra le gambe, in pochi minuti avevo il pisello come il marmo… “che imbarazzo, e se sene rende conto?” pensai…
Ed ecco che si verificò l’inaspettato…
Ad un certo punto Andrea iniziò a fare dei piccoli movimenti, le tute di stoffa sintetica strofinavano in modo sensuale, e il mio pisello iniziò a sistemarsi tra le chiappe di Andrea, era lui che lo ricercava!
Stefano era già all’opera da una decina di minuti, io ero super eccitato, non sapevo che fare…
-“ti piace?” mi sussurrò Andrea…
Avevo le guance incandescenti “da matti..” risposi..
-“e Stefano? Come possiamo fare?” mi risussurrò…
-“tranquillo, è dei nostri…”
A quel punto rompemmo il ghiaccio e Andrea si rivolse a tutti e due “che figata raga! Ci divertiamo come dei pazzi!”
-“shhhhhhh!!” fece Stefano, se no ci sentono! E scoppiammo a ridere.
-“ci togliamo le tute? Che dite?” disse Andrea
-“cacchio se si Andrè” risposi io…
In un decimo di secondo eravamo tutti e tre in slip sotto il sacco a pelo, Andrea iniziò ad allungare la mano sul mio uccello, io feci lo stesso con il suo e quello di Stefano, avevo sue uccelli in mano e li stavo segando… Andrea era circonciso, Stefano come forse ho già detto in precedenza no, io neanche e Andrea con me devo dire che ci sapeva fare, si inumidiva la mano coi miei stessi umori che già fuoriuscivano e mi faceva scorrere la pelle del prepuzio su e giù in modo sublime…
Da lì a poco Stefano si rivolse timidamente ad Andrea “posso succhiartelo un po’ Andrea?”, “accomodati Stefano” gli rispose con sorriso, io senza chiedere scesi giù ed iniziai a succhiare il bel pisellone di Stefano, aveva un gusto di cazzo indefinibile, forse anche per via della poca igiene per la situazione al campus… ma anche se io mi ritengo una persona pignola per certe cose, in quel contesto, quel sapore mi inebriava da matti…
Intanto Andrea continuava a segarmi, dopo qualche minuto si rivolse a tutti e due “raga, passiamo a fare altro? Vi và?” era ovvio che intendeva di passare a scoparci… “Andre, sono onesto, io non l’ho ancora mai fatto da dietro, non so Stefano…”
- “io mi sono arrangiato diverse volte con dei cetrioli e delle carote” disse Stefano, e scoppiammo tutti e tre a ridere, soffocando i volumi..
- “Vale se ti và dimmelo te, io ho già provato con un mio compagno di classe, devo dire che è un’esperienza da fare, dopo i primi minuti ritengo che in futuro non se possa più fare a meno…”
- “ok, d’accordo, mi hai convinto Andre…”
- “ok, lascia fare a me, vedrai che non te ne pentirai…” e continuò, padrone della situazione, “facciamo una cosa, io penso a Vale, tu Stefano che preferisci?, Stefano rispose “se a te va bene Andrea te lo infilerei molto volentieri…” con fare malizioso…
- “urca se mi va bene, tanto poi ricambiamo vai tranquillo” e gli strizzò l’occhio… si vedeva bene tutto perché ormai ci eravamo abituati al buio ed inoltre c’era un discreto chiaror di luna che illuminava la tenda quel tanto che bastava a vedere ogni cosa…
Io ero come in trance, preso dall’eccitazione, ma anche per la situazione anomala ed inaspettata che si stava verificando… pensare che fino a due giorni prima pensavo di portarmi certe mie “voglie” dentro fino la fine dei miei giorni…
Andrea iniziò a leccarmi tra le chiappe, passava la lingua sullo sfintere con devozione, mi stava preparando… Stefano era un po’ più grezzo, nonostante ero molto preso ed eccitato la mia curiosità mi portava a catturare ogni minimo particolare, vidi che si sputò più volte sulle mani, passò parecchie volte la saliva con le dita nel buco infilandole a farsi strada, poi si passò un po’ di saliva sull’uccello e iniziò ad appoggiare il suo pisellone nel culo di Andrea, che a sua volta era pronto per “battezzare” anche me…
Piano piano mi puntò la cappella tra le chiappe, mi baciava il collo, piano piano sentivo quel cappellone perforare il mio sfintere, faceva male, ma allo stesso tempo era molto intrigante, pian piano entrava sempre più, fino a quando lo sentii tutto dentro…
- “ vai Andreeee, sfondami, che figooooo” sussurravo…
- “ahhhh sìììì Stefano, ci sai fare, vai vaiiiii….” lui rivolgendosi al mio amico…
Intanto Andrea mi segava con la sua mano, mentre mi stantuffava come un cavallo, santo iddio come era bello…
Tutto andò avanti per un po’ di minuti…
- “Vale me lo metti adesso un po’ a me?” mi chiese Stefano
- “certo Stefanino, girati, penso di aver capito come devo fare…”
Mi girai verso Andrea che mi diede subito consenso e sfilò l’uccello dal mio buco, inumidii la cappella con la saliva e gliel’appoggiai nel buco del sedere di Stefano, si vedeva che il mio amichetto aveva già battezzato la sua galleria, non faticai molto e iniziai a scoparlo, godeva come un maiale in calore, quanti anni persi con il mio amico, ma ci stavamo rifacendo molto velocemente…
Intanto Andrea porgeva l’uccello marmoreo e svettante di fronte al viso di Stefano che accolse subito in bocca iniziando a spompinare con bramosìa, una colonna di 20 cm tutti, un monumento di sesso…
Stefano si trovava a 90° con il mio cazzo nel culo e col cazzo di Andrea in gola, da lì a breve Andrea stava per venire, e gli sparò una cascata di sborra in bocca…
Andrea, finito il suo godimento, si rivolse a me e mi chiese
- “Vale, vuoi venirmi in bocca?” con sguardo complice…
- “va bene Andrea” e gli sorrisi…
Mi staccai dal culo di Stefano e glielo porsi in bocca ad Andrea, così fece Stefano con me, mi ritrovai per la seconda volta l’uccellone di Stefano da spompinare, buono più che mai…
Venni in bocca ad Andrea, gli sparai tanto sperma come se non mi svuotassi le palle da settimane, Stefano venne subito dopo me, e gli feci il solito servizio di pulizia, come era buono quel sapore…
Eravamo sfiniti, ma il freddo non esisteva più…
Ci ripulimmo alla meno peggio con dei tovaglioli di carta, ci riinfilammo in rigoroso silenzio slip e tute, soddisfatti di quei tre quarti d’ora di sesso, ci riposizionammo nel sacco a pelo e ci addormentammo…